Countdown partito, attesa che sta quasi per finire: la settimana (di due) più lunga dell'anno è finalmente cominciata. Da Pegli a Bogliasco, passando per il centro della città, occhi tutti puntati sui prossimi novanta minuti di Marassi, appuntamento fissato alle ore 20.45 di sabato al Ferraris di Genova. Derby numero cento quindici tra Genoa e Sampdoria, per tutte e due iniziata oggi la preparazione. Non una partita, ma 'La partita': quella nella quale a contare è solamente la vittoria, quella che in alcuni casi può valere anche una stagione intera.
Stagione che all'ombra della Lanterna rossoblù e blucerchiati hanno cominciato con andamento e spirito opposti: da Zapata a Ramírez, passando per Linetty, Quagliarella e Torreira, tanti i sorrisi dalle parti di Bogliasco per un inizio di campionato entrato nella storia. Venti punti in classifica dopo undici giornate, una gara ancora da recuperare. Sesto posto dietro alle grandi e record di cinque vittorie consecutive (al Ferraris) strappato niente di meno che alla Samp dello scudetto di Vialli e Mancini, grazie alla vittoria di domenica scorsa con il Chievo.
Al Signorini di Pegli, invece, il morale è tutt'altro che alle stelle. Complici infortuni, assenze forzate ed errori di troppo, il Genoa si è ritrovato a vivere un inizio di stagione in salita: soltanto sei i punti realizzati, vittoria di Cagliari e pareggi con Sassuolo, Chievo e Milan. Pochi, pochissimi, nonostante un precampionato a promettere ben altra partenza e prestazioni spesso buone, alle quali però non hanno fatto seguito i risultati. Inevitabile arrivare a pensare di cambiare qualcosa, a partire dagli uffici di Villa Rostan, dove a riempire una casella vuota da troppo tempo è arrivato Giorgio Perinetti: ex dirigente di Napoli, Juventus e Venezia, oggi nuovo direttore generale del Grifone. Esperienza e competenza a servizio del Genoa, che con lui dietro alla scrivania ha subito ritrovato punti e morale. Domenica, però, è arrivato il settimo ko della stagione, in casa della Spal. Terzultimo posto in classifica, e inevitabili riflessioni sulle decisioni da prendere per invertire il trend negativo: a partire da quelle sulla panchina, per il secondo anno affidata ad Ivan Juric. Confermarlo o cambiare? Dopo una notte di pensieri, ecco la decisione, arrivata dopo il confronto dirigenza - allenatore di lunedì in tarda mattina. Avanti con "Il Pirata", fiducia a tempo. Legata al derby, partita che ora più che mai può valere davvero una stagione. Quella di Juric sulla panchina del Grifo, ora chiamato a dare una risposta forte sul campo, vincendo e convincendo in una sfida che alla classifica non ha mai guardato. Impossibile fare pronostici, irrilevante chi parta favorito. Il derby è mondo a parte: come oggi quelli di Genoa e Sampdoria. Soltanto trentadue i chilometri di distanza tra Pegli e Bogliasco: eppure i mondi rossoblublucerchiati a quattro giorni dall'ennesimo Derby della Lanterna sembrano essere distanti anni luce. Voglia di riscatto, amarezza per i punti lasciati per strada, un occhio all'infermeria con Veloso non al meglio e la consapevolezza di avere comunque soluzioni valide per superare il momento difficile in casa Genoa.
Dall'altra parte della città, da tenere a bada, c'è invece il tanto entusiasmo per il buonissimo momento. Da record, appena riscritto, ma da gettarsi subito alle spalle. Perché il derby è storia a sé, e i giocatori lo sanno bene: non sarà da meno il numero cento quindici, quello degli umori opposti e delle tante prime volte: per la supremazia cittadina, come sempre, ma anche per molto, moltissimo altro.
Soprattutto sponda Genoa, da domani in ritiro a Coccaglio, dove la posta in palio è altissima, molto più dei tre punti arrivati soltanto a Cagliari. C'è una panchina da salvare, un progetto da continuare. E poi ci sono loro, i tifosi. Orologio in mano, lancetta che scorre. Che giorno è oggi? Quanto manca? Ancora tanto, tantissimo. Quattro lunghissimi giorni, che si annunciano interminabili.