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Data: 29/04/2016 -

Tre italiani e una Premier da salvare: Borini, Mannone e Pecchia, un giorno con loro nel nord d'Inghilterra

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Tre italiani, due squadre e due fiumi. Il Tyne bagna Newcastle, dove nevica e grandina anche in questi giorni. Il Wear invece abbraccia la più piccola Sunderland, dove nemmeno i giocatori abitano perché poco c'è da fare e vedere. Qui, nel freddo Nord d'Inghilterra, giocano Borini e Mannone con la maglia dei black cats, mentre Pecchia ha seguito Benitez nella missione quasi impossibile di salvare la squadra famosa ai bei tempi per i gol di Alan Shearer. Fabio, lo studioso di calcio, fa lezioni d'inglese con una professoressa ogni pomeriggio, vive in un albergo vicino al Millennium Bridge, e in un anno solare ha fatto il giro del mondo calcistico. 12 mesi fa era a Napoli, serie A, poi Madrid con la sua Liga e adesso la Premier. Un pieno di nozioni ed esperienza per fare poi l'allenatore -da solo- in futuro. Quando Cristiano Ronaldo lo vide al primo allenamento fu subito empatia: "Tu sei l'italiano, vero?", perché a CR7 siamo simpatici, ci considera leali, si fida di noi dopo aver frequentato sul campo connazionali seri e preparati. Anche Rafa Benitez vive all'Hilton Gateshead, qui è un idolo e spera di salvarsi per poter poi lavorare tre anni con una delle società più ricche della Gran Bretagna. A Madrid, Florentino gli ha fatto la guerra dal primo giorno, voleva che giocasse sempre James perché si vendessero le sue camisetas, gli ha venduto Di Maria anche perché esteticamente brutto e a lui piacciono i giocatori belli oltre che forti. A Napoli, l'hanno dimenticato in fretta ma lui non dimentica di aver costruito i nove/undicesimi della squadra che Sarri sta adesso guidando con grande bravura. Nella lotta salvezza, il Newcastle di Benitez e Pecchia sta gufando gli acerrimi rivali del Sunderland, dove gli italiani Borini e Mannone sono idoli indiscussi. Vito è un portiere che ha giocato in Champions con l'Arsenal, è stato eletto due anni fa player of the season con il Sunderland e nelle statistiche sulle parate è stato spesso davanti a Cech e Hart. Eppure nessuno si è mai degnato di fargli una chiamata azzurra. Mai nemmeno uno stage, quasi non fosse italiano o giocasse in un campionato dimenticato da Dio. Sarà una colpa essere uno dei migliori portieri della Premier? Chi si sente ormai inglese è Fabio Borini: non sogna più in italiano, non dice più "quel giocatore mi ha impressionato" ma "mi ha impresso", perché la testa gli fa uscire "impressed" ed è ormai un cittadino d'Inghilterra. Si è sposato una bellissima modella di Liverpool e insieme vivono in una vera e propria reggia a Ponteland, non distante dall'aeroporto di Newcastle. Sembra un albergo: dieci stanze da letto per gli amici quando arrivano, palestra, piscina con acqua calda e fredda per il recupero muscolare, sala cinema, angolo pub con biliardo e discoteca, ecco perché non vorrebbe più tornare da noi. Qui, è vero, si allenano poco e menano come fabbri, ma non ci sono pressioni. L'Italia sembra ancora più distante, eppure nel cuore di questi tre ragazzi batte un pizzico di nostalgia. Traspare dai loro sguardi e sorrisi, compagni di questo mio piccolo viaggio tra due fiumi così lontani ma vicini.

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