Tre campionissimi. Hanno vinto tanto, segnato valanghe di gol e giocato praticamente in ogni competizione possibile. Dalla Champions all'Europeo, fino al Mondiale (vinto da due di loro). Sono Francesco Totti, Antonio Di Natale e Luca Toni. Tre grandissimi "vecchi" del calcio italiano esclusi dai loro allenatori in questa fase della stagione. Alla base di queste esclusioni motivazioni diverse che, però, non possono lasciar indifferente i più nostalgici e chi ama questi tre straordinari campioni.
Totti a Roma è una leggenda vivente e giocante. O almeno, lui vorrebbe giocare. Ora e, chissà, anche l'anno prossimo. Ma carta canta, e la sua (quella d'identità) dice che il prossimo 27 settembre si entra nei famosi quanto odiati "...anta". La testa da campione indiscusso è rimasta intatta, così come i piedi: raffinati, delicati e potenti allo stesso tempo, ma... il fisico (probabilmente) no, a detta di Spalletti. E' normale, il tempo è tiranno, ma Totti è Totti: è la Roma, è storia, è la Storia con la "S" maiuscola del club giallorosso. Luciano Spalletti lo sa, ma sa anche che se i giallorossi vogliono arrivare almeno terzi, c'è poco spazio per i sentimenti: bisogna fare gol e punti, e davanti la Roma è piena di giocatori di talento, giovani e in formissima. E per Totti non c'è stato spazio neanche nel derby.
Di Natale di anni ne compirà 39, ma come Totti ha testa e piedi da campione. Quest'anno ha collezionato sì 22 presenze in campionato, ma la maggior parte di queste partendo dalla panchina. Dalla stagione 2006-2007 l'attaccante bianconero è sempre andato in doppia cifra, vincendo due volte il titolo di capocannoniere, mentre quest'anno ha segnato una sola rete. A sette giornate dalla fine è improbabile il raggiungimento dei 10 gol, soprattutto se dovessero esserci ancora problemi con De Canio. Il neo allenatore dell'Udinese ha escluso Di Natale dal match col Napoli perchè si è allenato poco: non c'è quindi una scelta tecnica alle spalle, semplicemente un'analisi fisica su un giocatore che non è più un ragazzino. Ma che vuole ancora provare a dire la sua, almeno fino alla fine del campionato. Poi si vedrà.
La situazione di Luca Toni è diversa: dopo lo scorso campionato, Toni avrebbe voluto smettere. I ventidue gol, il titolo di capocannoniere insieme a Icardi e l'età che avanza (39 come Di Natale) lo avevano praticamente convinto che, probabilmente, non sarebbe più capitata una stagione del genere. La dirigenza del Verona però lo convinse con riunioni, incontri, e la promessa di un posto da dirigente nel futuro. Ma i dubbi di Toni sono stati purtroppo rispettati: qualche scricchiolio fisico, pochi gol, oltre al Verona ultimo in campionato con la salvezza appesa veramente ad un filo. Insomma, una stagione iniziata male e che rischia di concludersi ancora peggio. Toni infatti non è stato convocato (con la sorpresa dello stesso attaccante) per Bologna. Scelta tecnica quella di Del Neri, che ha preferito non portarlo con sè dopo le frasi di "accusa" dell'attaccante gialloblù in seguito alla sconfitta col Carpi: un duro sfogo, quello di Toni, nel quale ha detto che probabilmente non tutti erano all'altezza della Serie A. Dai nuovi acquisti, a chi, come lui, era rimasto e aveva fatto male rispetto alla scorsa stagione, agli allenatori e dirigenti del club.
Insomma, per tutti e tre non è stato un weekend semplice, e rischia di essere un finale di stagione complicato, ma la voglia di giocare è ancora forte. Quindi non ci resta che attendere, perchè le sorprese sono dietro l'angolo, e chissà che la prossima stagione non possa vedere ancora in campo questi tre 'vecchietti', esclusi in questa trentunesima giornata, per chiudere in bellezza le loro carriere. Fatte di gol, trofei, giocate, classe e talento.