Minuto numero 10 del secondo tempo. E' il numero 10 che segna. Banale? No, mai. E quando Spalletti ha fatto quel cambio ogni tifoso della Roma si è sentito più sicuro. Più forte. E' sempre così. E' magia? E' Francesco Totti. Perotti si conquista un calcio di rigore ma quando in campo c'è lui, dagli undici metri ci va il numero 10. Oggi contro Joe Hart, ancora. Dopo quel gol in Champions League, quando l'inglese difendeva i pali del City, e un cucchiaio di Totti lo spiazzò. Rete all'Etihad e Francesco diventa il più anziano marcatore della storia della Champions.
Due anni dopo Totti è ancora in campo, Hart ha cambiato maglia ma il copione è lo stesso. Tiro, gol. Ed è il numero 250 in Serie A. L'unica soddisfazione per la Roma in questo lunch time match della sesta giornata contro il Torino. E' finita 3-1 per i granata: Belotti e la doppietta dell'ex Iago Falque. In mezzo la storia. Quella che continua ad essere scritta da un giocatore che quando entra in campo fa alzare il pubblico. E' successo anche oggi, all'Olimpico di Torino. Tifosi in piedi ad applaudirlo al momento dell'ingresso; granata compresi. Il bello del calcio. Il bello di essere Francesco Totti. Alla ricerca di quel Silvio Piola, nella classifica dei migliori marcatori all time della Serie A, distante però ancora 24 gol. Tanti, troppi forse. Lo dice il suo contratto, questa è la sua ultima stagione, lo dice il calendario. Tra due giorni: 40 anni. #4x10. Sì, questo 10 che ritorna. Anche se questo di 10, lui, Totti, non se ne andrà mai. Come un monumento nella storia del calcio. Come un Colosseo, anzi meglio. 'Arcate totali su 3 piani: 240', 'Gol totali in 605 presenze di Serie A: 250'. Opere del genio umano.
E il regalo di compleanno? Intanto è lui a farlo, unica nota lieta giallorossa nella sconfitta contro il Torino.