Mani al cielo, pallone sotto la maglia. La dedica? "Alla bimba in arrivo, e alla mia famiglia". Eccola tutta la gioia di Lucas Ariel Ocampos per il primo gol in Serie A. Sognato, aspettato... annunciato. Eh già, perché alla vigilia del ritorno in campo dopo l'infortunio lo aveva detto. 'Torno e segno, è stato di parola. In alto i calici... di birra eh. Perchè il 'craque' argentino l'11 luglio 1994 è nato a Quilmes, città nota per l’ottima bionda. È mica un caso che i tifosi bianco blu della squadra locale, la società calcistica più antica d’Argentina, siano conosciuti come i Los Cerveceros, i birraioli. Ed è da lì che la storia di Lucas ha inizio. Nella città delle 'bionde', dove il River Plate si innamora di quel ragazzino di quindici anni dalla tecnica fuori dal comune e dal dribbling facile: è il 2010, l’anno della clamorosa retrocessione in B dei Millionarios.
La stessa nella quale Ocampos trascina la formazione Under 20 alla vittoria del Campionato di categoria: la scommessa (vinta) del tecnico Matìas Almeyda per la risalita in Primera è quella di puntare tutto sul meglio del vivaio bianco rosso. Il diciassettenne Lucas risponde così: assist, giocate e sette gol in trentanove presenze, ad attirarsi gli occhi addosso di mezza Europa. Alla fine a spuntarla è il Monaco di Dmitrij Rybolovlev. Tre i milioni di euro nelle casse dei Millionarios, talento, fantasia e duttilità invece a servizio di Claudio Ranieri, che grazie anche alle quattro reti in ventinove giornate del 'craque' argentino riporta in Ligue 1 il Monaco al primo colpo. Seconda promozione consecutiva da protagonista per il trequartista nel Principato, che assieme al trio d’attacco che parla sudamericano con James Rodriguez e Falcao l'anno dopo trascina il Monaco al secondo posto finale, che vale l’accesso diretto alla Champions League.
Cinque gol ed otto assist in trentaquattro partite i numeri del 'Piccolo Ronaldo' (così è soprannominato in Argentina), che all'arrivo di Leonardo Jardim in panchina (al posto di Ranieri) però si trova ad affrontare le prime difficoltà. Insufficiente l'apporto in fase difensiva del classe '94 secondo l'allenatore portoghese, risultato? Bernardo Silva in campo, lui a partire sempre dalla panchina. È tempo di cambiare aria, città, meglio continente. La chiamata (che sembra) giusta è quella di Marcelo Bielsa, la destinazione stampata sul biglietto la Francia. Marsiglia. È il 2015, febbraio. Prestito con diritto di riscatto in caso di qualificazione Champions la formula dell'operazione. Qualificazione che non arriva, ma il Marsiglia lo riscatta lo stesso. Il 'craque' però non esplode, ancora difficoltà (e un infortunio). E valigia di nuovo in mano. Niente aereo però, la nuova avventura questa volta é a sole quattro ore di macchina. Quelle che separano Marsiglia da Genova, quattrocento chilometri per rimettersi in gioco e per la definitiva esplosione.
È lo scorso luglio, in un caldo pomeriggio di piena estate Lucas Ocampos diventa ufficialmente un nuovo giocatore del Genoa. Visite, firma e nuova scommessa per il club di Preziosi. Ci aveva provato la Fiorentina a gennaio, ci è riuscito il Genoa grazie al lavoro sotto traccia di Fabrizio Preziosi e Omar Milanetto. Prestito gratuito con riscatto fissato a otto milioni (al verificarsi di determinate condizioni) le cifre dell'affare. Dopo Milito, Perotti e Ansaldi un altro argentino al Signorini. "I miei modelli? Ronaldo prima e poi Di Maria, ma ho uno stile tutto mio e con questo voglio crescere. - le parole di Lucas al suo arrivo - Giocate preferite? La rouleta (alla Riquelme), il doppio passo (su tutte). L'elastico alla Ronaldinho? Anche". E il colpo di testa? Non è nella lista dei preferiti. Per la prima gioia in Serie A, però, (si arriva ad oggi) il 'Craque' argentino ha deciso di metterci proprio quella. Assist di Edenilson, colpo di testa a battere Karnezis e prima esplosione di Marassi con la sua firma. Al rientro dall'infortunio. Mani al cielo. Pallone sotto la maglia, a festeggiare il countdown per l'arrivo della seconda figlia. "Che sapore ha? Incredibile". Buonissimo, come le 'bionde' di Quilmes. Boccali pieni, pronti a brindare. Per la prima di tante volte. Quelle di Lucas, maglie del Grifone sulle spalle in Serie A