5 gol in 9 partite per un Torino da ben 15 punti. Iago Falque in questo avvio di stagione sembrerebbe davvero essere l’arma in più di Mihajlovic. E orgoglio di mamma, Carmela Silva, nota politica spagnola militante del Partito socialista operaio spagnolo: “Sono molto felice per mio figlio. E’ un giocatore di qualità, tecnicamente dotato, ma sopratutto è un grande professionista. Io sono sua madre e so come vive e quali sono le sue priorità: non fare tardi la notte, riposare bene, stare attenti al cibo, non fare eccessi... Iago dedica anima e corpo alla sua professione per sfondare nel calcio”. Un’annata complicata per lui la scorsa, a Roma.
A Torino la rinascita, coi genitori che non si perdono una partita: “Mio marito e io viviamo incollati a internet o alla tv, quando Iago gioca. E soffriamo sempre. E’ naturale, siamo i suoi genitori: i minuti diventano ore, soprattutto quando il Torino sta vincendo e la partita si avvia verso la fine. Urliamo, lo incitiamo attraverso il piccolo schermo – continua il genitore - Quando lo vediamo segnare, mentre lui corre per il prato, mio marito e io schizziamo dal divano e ci abbracciamo. E’ sempre una grande gioia e vogliamo vedere il Torino vincere sempre: la bella classifica che la squadra ha è di sicuro di grande aiuto psicologico per i giocatori”. Impossibile non parlare del Iago Falque bambino: “Mio marito era il portiere di una squadra di Vigo e anche il padrino di Iago, mio cognato, è stato un giocatore di grande qualità, cresciuto nel vivaio del Celta Vigo. Nella nostra famiglia la passione per il calcio è un fatto naturale. Penso che mio figlio abbia preso a calci un pallone prim’ancora di imparare a parlare. E lo dico seriamente. Fin da bambino mostrava capacità da atleta. Andava all’asilo, aveva 3 anni, e un giorno l’insegnante mi disse che il bambino aveva una capacità spettacolare con la gamba sinistra. Il maestro lo vedeva spostare la palla in modo stupefacente, anche se era così piccolo. Un altro ricordo mi riporta a quando Iago aveva 6 anni. Eravamo in campeggio e andò a giocare per ore a palla, nonostante il caldo terribile. Avevo paura potesse disidratarsi... Pensate che non ho quasi nessuna foto di Iago da piccolo senza un pallone tra i piedi!”. Un passato tra Real Madrid, Barcellona e Juve; oggi il Torino se lo gode: “Sì, è una fortuna oggi il Toro per Iago. Un nuovo sogno. Iago ora vive un grande momento. A Madrid era davvero un bambino, fu la stella di un torneo giovanile. A Barcellona ebbe molte più opportunità. Nella Juve non ha mai potuto esordire in prima squadra, aveva 18 anni quando arrivò a Torino. Comunque sia, anche se mio figlio ha dovuto cambiare tante squadre, è stato molto fortunato nel calcio. Solo pochi raggiungono l’élite ed è cresciuto con il mito di Rivaldo”. In famiglia invece: “In Spagna si dice che ha la testa ben... arredata.
Sul collo, insomma. Ha le idee molto chiare. Ha sempre voluto fare il calciatore, era il suo sogno. Come ragazzo è timido, riservato, umile, molto semplice. Ha ancora gli stessi amici d’infanzia. Non ama attirare troppo l’attenzione, lontano dai campi di calcio”. Eppure in carriera qualche momento non semplice c’è stato: “Vedeva i suoi sacrifici non corrisposti ma non ha mai abbandonato il suo sogno, non ha mai perso la fiducia. Ha carattere, è determinato. Era sicuro di raggiungere i vertici. Anch’io non ho mai dubitato. Lo vedevo troppo motivato. E poi è bravo col pallone tra i piedi. Mio marito e io siamo stati sempre al suo fianco, anche noi due abbiamo una bella grinta e gliel’abbiamo trasmessa! E’ il nostro unico figlio, dopotutto. Ricordo un giorno, in cui Iago era molto giù e gli dissi: ‘Figlio, ascoltami, l’unica cosa importante nella vita è essere felici e noi dobbiamo sforzarci di essere felici. E ricordati che tu dovrai essere sempre una persona vera, non una stella finta’. Le cose nella vita non girano sempre nel modo migliore, come le vorresti. Per raggiungere un sogno, bisogna sempre passare attraverso dolori e difficoltà. Iago si è forgiato il carattere anche così. E questo gli ha permesso di affrontare con la dovuta fermezza sia i tempi buoni sia quelli cattivi”.
Spazio anche ad un monito da mamma: “Vorrei che non soffrisse troppo, quando le cose non vanno bene. Si carica di responsabilità. Vorrei prendere un po’ del suo peso sulle mie spalle”. Infine, la speranza che il Torino riscatti il giocatore dalla Roma: “Se ne parlerà quando sarà il momento. Ma naturalmente l’affetto di Iago per il Toro è già totale, assoluto. Non contano solo i risultati, ma anche l’aria che si respira. Iago è molto felice a Torino e nel Toro, sta bene con i compagni, si è inserito facilmente. Sarebbe di sicuro felice di restare in granata. Da mamma, sono molto grata al Torino per la fiducia che sta dando a mio figlio. Dico grazie sia all’allenatore sia alla società ma anche ai tifosi. Sono stata con Iago a Torino parecchi giorni, prima che cominciasse il campionato, e per strada già riceveva l’affetto e gli incitamenti della gente. Io sarò del Toro per tutta la vita!”.
Iago Falque raccontato da mamma carmela: "Torino? Un nuovo sogno. E' cresciuto con il mito di Rivaldo"