“TIMOOOOOOOO! BOOM!”, il messaggio via Twitter del Celtic non ha bisogno di particolari spiegazioni, al massimo qualche piccola precisazione giusto per chi in genere non segue con particolare attenzione il campionato scozzese. Il ‘Timo’ in questione è Timothy Weah, attaccante classe 2000, arrivato lo scorso gennaio in prestito dal Paris Saint-Germain (QUI).
Il figlio dell'ex attaccante del Milan George, sì. Esatto. Timothy però sta dimostrando di avere tutte le carte in regola per ‘sopportare’ un cognome così pesante sulle spalle. Maglia numero 30, corsa, qualità e gol. Il primo con la nuova maglia in campionato (era già andato a segno in Coppa contro l’Airdrieonians) realizzato all’esordio contro il St. Mirren, il secondo messo a segno quest’oggi contro il St. Johnstone.
Questa volta, però, c’è di più. Perché il giovane Timothy ha regalato ai suoi nuovi tifosi 16 minuti da 'vero' Weah’: entrato in campo al 74’, l’attaccante classe 2000 ha avuto un impatto devastante sul match. Stop, scatto bruciante e assist per lo 0-1 di James Forrest solo quattro minuti più tardi; poi il gol che ha chiuso definitivamente il match.
Un veloce contropiede a campo aperto, triangolazione e gol. 0-2 al minuto 89’, Celtic che porta a casa una gara fino a quel momento complicata e classifica che continua a sorridere: primo posto a quota 54 punti e un nuovo baby talento da coccolare.
Lui, Timo, intanto si gode l’abbraccio (non solo virtuale) dei tifosi. Braccia larghe, sorrisi, sprazzi di classe e una 30 sulle spalle con quel cognome, Weah, dopo oggi un pochino meno ‘pesante’.