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Data: 10/10/2018 -

Ternana, con De Canio è di nuovo Marilun...gol: “Primo posto e record di reti"

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Capelli lunghi e maglia numero 89 sulle spalle, tre gol messi a segno l’anno prima in Serie A e l’entusiasmo tipico di un ragazzo di vent’anni, pronto a mettersi a completa disposizione e con la voglia di spaccare il mondo. Il primo Guido Marilungo, Gigi De Canio lo trovò così. Era l’estate 2009 e la famiglia Semeraro, all’epoca proprietaria del Lecce neoretrocesso in Serie B, decise di regalare a De Canio una giovane promessa del calcio italiano. Scuola Sampdoria, vent’anni appena compiuti, una doppietta rifilata al Cagliari qualche mese prima con i blucerchiati e un ruolo da protagonista nel torneo di Viareggio. Sulla carta, una scommessa. A fine stagione, una vittoria. Guido non aveva più i capelli lunghi, ma la testa rasata e un filo di barba sul volto, un campionato di Serie B in bacheca e 13 gol stagionali da aggiungere al suo curriculum: “Era la mia prima vera stagione da professionista, eppure è rimasta fino ad oggi quella in cui sono riuscito a fare più gol”, spiega Guido.

Nove anni dopo, di cose ne son cambiate tante. Il Lecce è tornato in Serie B, per la prima volta in seguito a quell'annata super. Gigi e Guido, però, non ci sono. Le loro strade, dopo quella promozione, si sono separate, con Marilungo che fece ritorno alla Samp per poi vagare tra tante piazze di Serie A e B, per ultimo lo Spezia la passata stagione.

Quest’estate, poi, il... ritorno alle origini. De Canio e Marilungo hanno accettato insieme una nuova sfida e sono ripartiti dalla Ternana in Serie C. L’obiettivo, come ai tempi del Lecce, è ancora quello di vincere il campionato. “Ma non sarà facile. Ciò che è fondamentale è sempre essere squadra, fare gruppo, solo così i risultati possono arrivare”, racconta Marilungo a GianlucaDiMarzio.com.




L’offerta da Terni, per lui, è arrivata a calciomercato ormai chiuso, quando Guido era ormai svincolato da tempo e in cerca di una nuova avventura: “Dopo la scadenza del mio contratto con l’Atalanta, ho parlato con alcune squadre di B, ma alla fine non se n’è fatto niente. A mercato chiuso, qualcun altro ha continuato a bussare alla mia porta, ma non sentivo abbastanza fiducia e nessuna proposta mi convinceva a pieno. Poi, è arrivata la chiamata di De Canio...”. A Gigi, Guido non poteva proprio dire di no. E fa niente se neppure due anni fa si giocava le sue chance in Serie A con la maglia dell’Empoli. “La Ternana mi ha voluto fortemente, questo mi ha fatto tanto piacere, ma è chiaro che De Canio per me ha giocato un ruolo fondamentale: so quanto lui creda in me. Scendere in Serie C, davanti ad un progetto così ambizioso, non è stato un problema”.

Con De Canio, a Lecce, Marilungo ha segnato come mai più è riuscito a fare nel corso della sua carriera. “Non sono mai stato un giocatore fissato con il gol, l’importante per me è davvero che la squadra porti a casa i 3 punti - spiega Guido -. In giallorosso, come anche qualche anno dopo a Cesena con Bisoli, ho giocato più vicino alla porta e questo mi consentiva di trovare spesso la rete. De Canio mi vede bene in quel ruolo e mi auguro di poter regalare qualche gioia ai tifosi rossoverdi”.

La prima, intanto, è già arrivata, domenica scorsa in casa contro il Renate: “Peccato per il risultato finale (1-1, ndr), avremmo potuto vincere le prime due in campionato e invece ci ritroviamo con 2 punti in classifica. Rammarico? Macché, bisogna guardare avanti. Serve concentrazione e determinazione, altrimenti non si va da nessuna parte. Pordenone, Feralpisaló e Monza se la giocano con noi, ma in Serie C nulla è da dare per scontato. Guardate il Lecce, a proposito, quanto ci ha messo a ottenere la promozione. Ci provavano da anni e anni...”

Nonostante l’avvio di campionato non all’altezza delle aspettative, la Ternana ha tutte le carte in regola per puntare al primo posto. E chissà che, per Marilungo, non sia arrivato il momento di battere quel record di gol raggiunto con il Lecce. A quei tempi, finito il campionato, Guido fece rientro a Genova, con la “sua” Sampdoria che si preparava a giocare i preliminari di Champions League contro il Werder Brema, che Marilungo guardò dalla panchina, senza però fare ingresso in campo. In attacco, d’altronde, c’era un certo Antonio Cassano, “il più forte con cui abbia mai giocato”, garantisce Guido: rubare il posto al fantasista barese non sarebbe stato semplice davvero per nessuno.

Proprio qualche giorno fa, Fantantonio ha annunciato il suo ritorno in campo con la Virtus Entella, al momento solo per allenarsi ma in futuro... si vedrà. “Mi farebbe piacere rivederlo in campo, alla Samp mi ha dato tanti consigli e se un giorno lo dovessi incontrare sono certo che ci abbracceremmo - racconta Marilungo -. Se ha voglia, Antonio può ancora fare la differenza in Serie A. Ma con la qualità che ha... in B e in C la farebbe a prescindere!”.



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