Palermo-Ascoli, minuto 89 di una gara ormai decisa. Con i rosa avanti sul 4-1, Slobodan Rajkovic appoggia male la gamba e il responso è di quelli a cui ormai sembra essersi abituato: frattura dell'emipiatto tibiale del ginocchio destro, l'ennesimo infortunio della carriera per il centrale serbo, che giusto un paio di settimane prima era tornato a giocare dopo 468 giorni di inattività. La date del nuovo calvario sono presto fissate: un mese di tempo e poi nuovi esami per capire se può tornare o meno in campo. Il gigante, invece, ha bruciato le tappe. Tedino lo ha provato per tutta la settimana al centro della difesa e contro il Carpi sarà lui a guidare una retroguardia decimata da infortuni e convocazioni delle nazionali: "Qui c'è un impegno che va oltre le possibilità dei singoli - ha ammesso l'allenatore friulano in conferenza stampa -. Per me quando c'è un uomo a disposizione, l'enigma è risolto già al 95%. Il resto lo fanno le qualità".
E le qualità di Rajkovic "non possono essere messe in discussione". Con lui in campo il Palermo ha subito una sola rete, proprio in quella maledetta partita con l'Ascoli, in cui sembrava essere tornato al top della forma. In due anni, però, i palermitani hanno visto ben poco dei suoi punti di forza. Subito k.o. nella passata stagione, nuovamente ai box dopo sole due partite nel campionato in corso, con una storia clinica per nulla incoraggiante: "Si può mettere in discussione la sua condizione fisica - prosegue Tedino - ma con Perugia e Ascoli l'ho visto in grande forma. Quando lo vedo sono molto sereno, perché vedo un grande uomo e sono i grandi uomini a farci cambiare le situazioni. E' un giocatore troppo importante, un uomo devastante, lo reputo un giocatore fondamentale per questa squadra". Talmente fondamentale che tutto lo staff ha deciso di fargli bruciare le tappe: Bellusci infortunato e Struna convocato dalla Slovenia sono assenze troppo pesanti per la miglior difesa della Serie B.
Una difesa che deve fare i conti con altri problemi, perché pure chi giocherà al fianco di Rajkovic non se la passa meglio: "Ho dovuto gestire anche le problematiche di Dawidowicz e Szyminski. Se giocheranno, lo faranno solo perché sono uomini che vorrei sempre avere. Sono persone che vanno oltre gli ostacoli, quando ci sono manifestazioni di attaccamento alla maglia e al lavoro, bisogna solo togliersi il cappello". Tolti i Primavera, il Palermo avrà a disposizione solo sedici uomini, portieri inclusi. Inutile sottolineare quanto sia importante, in questo momento di emergenza, stringere i denti: "Non possiamo avere la preoccupazione degli assenti - conclude Tedino -. Pensiamo di essere competitivi, se non lo saremo dovrò dare spiegazioni. Sono comunque molto sereno".