Emergenza totale. Il Palermo perde pezzi e Tedino non vuole sentire scuse. Senza Nestorovski da qui al termine del campionato, l'allenatore rosanero chiede un ultimo sforzo ai suoi uomini di maggiore esperienza. Ecco dunque che Bellusci e Rajkovic, in teoria alle prese col recupero dai rispettivi infortuni, tornano a disposizione e saranno subito titolari nella sfida casalinga col l'Avellino: "Sono entrambi recuperati, sono delle persone eccellenti e dei bravi ragazzi. Possiamo dire di averli recuperati, stringeranno i denti". Guai però a pensare che sia in atto una maledizione: "Se dobbiamo fare questo finale di stagione serve entusiasmo. Non dico il sorriso, perché si sorride solo alla fine, ma non possiamo avere la paura di giocare al calcio. Possiamo essere attenti, preoccupati delle qualità degli avversari, ma non impauriti. Dovesse essere così, tutti dovrebbero cambiare mestiere".
Senza Nestorovski toccherà a La Gumina sobbarcarsi il peso delle responsabilità di un attacco che fatica ad incidere: "Se La Gumina non gioca, deve giocare. Se gioca, sente il peso delle responsabilità. Il momento è particolare per tutti. La Gumina ha 22 anni, l'ho voluto fortemente ed è migliorato molto, grazie ai compagni e allo staff. Essendo un giocatore che ha la palermitanità in corpo sente la responsabilità, è giusto, ma se questa diventa ansia non è giusto. Deve essere libero di testa e deve portare entusiasmo". Quello che sta ritrovando Trajkovski, gettato nuovamente nella mischia dopo un periodo negativo passato più in panchina che in campo: "E' un giocatore propositivo, può avere quell'indice di pericolosità che non è stato dimostrato a Cittadella. Ha tecnica e ha esplosività, per una quindicina di giorni ha dato un segnale importante e per me ha fatto un ottimo secondo tempo. Poi chiaramente da lui ci si aspettano giocate importanti e che possa dare una mano ad un giocatore come Coronado".
A loro due sono affidate le chiavi della rimonta di un Palermo scivolato al quarto posto: "Ci siamo sempre trovati meglio a rincorrere, potrebbe essere un motivo per accelerare". Importante farlo subito, anche perché la stagione sta per concludersi e il rischio di perdere terreno dalla seconda in classifica è alto. Senza contare tutti i possibili risvolti sul futuro della panchina rosanero. A Cittadella, la presenza di De Biasi ha fatto suonare ben più di un campanello d'allarme, ma Tedino è tranquillo: "Nel mio ambiente, nel Triveneto, conosco tutti da tantissimo tempo. Ho sempre visto allenatori in giro per i campi a vedere le partite. De Biasi per noi è stato un esempio, io ho lavorato nel settore giovanile del Treviso l'anno prima che smettesse di giocare a calcio, ho sempre avuto un rapporto onesto con lui e si è permesso di chiamarmi per dirmi cos'è successo. Se vedessi che all'orizzonte ci fosse il De Biasi di turno con la bacchetta magica, andrei in aeroporto e prenderei l'aereo".