Prendete una partita da giocare alla "Bombonera", aggiungeteci la presenza in campo del vostro idolo assoluto e guarnite il tutto con il sogno, finalmente, di potergli stringere la mano, parlarci e conoscerlo di persona. Per dare forma ai sogni, a volte, basta un pizzico di fortuna per comporre la ricetta perfetta: e se gli ingredienti sono, nel complesso, ben dosati, ecco la formula vincente per creare la serata perfetta.
A dire il vero, forse, Daniel Garro avrebbe voluto sfidare e contrastare sul terreno di gioco colui che, ormai da qualche anno, figura sottoforma di inchiostro permanente sulla sua coscia destra. Ma pur finendo in tribuna, per decisione dell'allenatore Schürrer, il laterale destro del Club Atlético Sarmiento, avversario nella sesta giornata del campionato di Apertura del Boca Juniors, non ha certo disprezzato la possibilità di realizzare un desiderio quantomai a portata di mano. Carlos Tévez in testa, nel cuore e sulla pelle, sorta di divinità mai così raggiungibile in una serata a lungo attesa e finalmente arrivata: il 2-0 subìto sul campo (firmato Centurion-Bou) passa per un attimo in secondo piano. Almeno per Garro, che al termine del match attende fuori dagli spogliatoi l'idolo Apache per realizzare, finalmente, il suo sogno.
Com'è andata a finire? Semplicemente, nel migliore dei modi: "Sei il mio idolo, perchè rappresenti tutti i ragazzi come me che vengono dal basso e ce l'hanno fatta". Abbraccio tra i due, tatuaggio mostrato (e ci mancherebbe) e maglia numero 10 xeneize nelle mani di Garro, la cui timida espressione descrive al meglio il perfetto parallelo di un bambino davanti al suo supereroe preferito. Anche quando proprio piccolo non sei, e di anni ne hai quasi 26: "Carlitos è il più grande di tutti: mi ha detto di restare tranquillo, che presto tornerò in campo. Non ho potuto giocare, ma ho potuto conoscerlo e questo vale moltissimo".
Fortuna e ingredienti giusti, dicevamo? Eccoli presenti, per la ricetta di una serata perfetta per Daniel Garro. Pronto a mettere la ciliegina sulla sua personalissima torta nella prossima trasferta a Buenos Aires: dove forse, finalmente, potrà dire di aver conosciuto il suo idolo anche sul campo. E in quell'occasione, prettamente a livello difensivo, incontrarlo sul terreno di gioco della "Bombonera" sarà un po' meno piacevole...