Sabato sera il San Paolo sarà teatro di una rimpatriata di milansimo. Leonardo, Maldini, Gattuso e Ancelotti si ritroveranno come ai vecchi tempi, quando tra campo e panchina contavano i trofei vinti. All’appello mancherà Mauro Tassotti, che dopo 36 anni in rossonero però è felice di ritrovare, anche solo in televisione, il ‘vero’ Milan: “E’ tornato ad essere una società normale –Ha dichiarato Tassotti alla Gazzetta dello Sport - Nel senso che è tornato ad avere facce riconoscibili, a essere un club con capacità economiche importanti, che si è affidato a figure importanti. Ecco perché dico che questa sorta di rimpatriata rossonera mi piace tantissimo. Sarò sincero: ora il Milan lo seguo con più affetto rispetto a prima.
Leo e Paolo hanno l’intelligenza per essere una coppia di successo e in più hanno l’aurea di campioni. Per quanto riguarda Gattuso, era giusto dargli l’opportunità di cominciare dall’inizio della stagione. Il fantasma di Conte? Rino ha le palle per resistere e tenere duro. Maldini? Era un delitto che Paolo non fosse coinvolto col Milan. Trovo assurdo che non sia rientrato prima, ma evidentemente non era convinto del progetto precedente. E come dargli torto: c’era un presidente che ci metteva la faccia pochissimo. E poi, posso dirlo? C’era troppa gente che arrivava dall’Inter... Qualcosa di esagerato”.
Sabato sera contro il Napoli il Milan affronterà il vecchio amico Ancelotti: “Finalmente è tornato in Italia. E’ molto bello vederlo nel nostro campionato – Ha commentato Tassotti – Anche lui ha contribuito ad alzarne il livello. Vederlo a Napoli è qualcosa di particolare e sorprendente. Con Carlo è facile lavorare perché è molto pacato. Lui sa molto che per aiutare la squadra occorre restare freddi e lucidi. Dove può arrivare il Milan? Finalmente la vedo nel gruppetto di testa, fra quelle cinque squadre che si giocheranno la Champions League”.