Non è così scontata e facile la vita di un calciatore, bisogna ammetterlo: tra incertezze, difficoltà e anche qualche cliché di troppo, la strada per il successo è tutt'altro che nitida. Un lavoro anche ignobile se vogliamo, visto che spesso il calciatore é omologato come ignorante. Tanta stima e ammirazione per quelli che riescono andare oltre al pallone, diventando protagonisti e campioni anche fuori dal campo. L'etica del lavoro, in campo e fuori, è uno dei marchi di Lilian Thuram. 44 anni oggi, contornati di successi, calcistici e non. Port au prince, paradisiaca isola a Guadalupa baciata dal sole e da Dio. Non un postaccio, in effetti. Luce, spiagge bianchissime e acqua cristallina. E' proprio qui che nasce Thuram. Ed è proprio su queste spiagge bianche, che inizia il mito di una stella nera come Lilian. Anche se nelle Antille, non ci rimane così a lungo. Mamma Marianna decide di far le valigie: si va alla volta di Parigi con un bagaglio carico di sogni e, naturalmente, con Lilian ed i suoi due fratelli. La capitale è indubbiamente diversa dalla Guadalupa: anche perché di spiagge non se ne vedono. Un "fiumiciattolo" come la Senna, e una serie infinita di opere e monumenti culturali, che esaltano al meglio le sue brame di conoscenza. Ma Parigi è anche altro: la multirazzialitá la fa da padrone, facendo scaturire qualche pregiudizio "cromatico" di troppo. E piú di qualcuno questi pregiudizi proprio non riesce a scrollarseli di dosso. Ed è così che all'ombra della Torre Eiffel, in una partita scolastica, Thuram capisce come vanno le cose. Il copione della partita é sempre quello che quando gioca lui: squadra sua che vince, avversari che sembrano birilli, assist e gol. Poi però, a fine gara qualcuno lo chiama "Noiraude", riferendosi ad un personaggio dei cartoni animati di pelle nera". Lilian non bada tanto alla faccenda, preferendi continuare a giocare. Torna a casa e chiede spiegazioni alla mamma, che gli suggerisce di lasciar perdere. Lilian non ci sta e qualcosa nella sua testa cambia. Qualche anno dopo la rivincitá se la prenderá sul campo: i contorni sono quasi sempre gli stessi. Stavolta il campo è uno vero, senza fango. Siamo a Saint Denis e la Francia sta giocando una semifinale mondiale con la Croazia: Lilian fa doppietta, trascinando Djorkaeff e compagni fino alla finalissima. E' la vittoria più bella per Thuram: battere il resto del mondo e il razzismo in un colpo solo. "Da quel momento la Francia accettò l'idea della multiculturalità", dirá qualche anno più dopo. Ha vinto tutto con la Francia, ma anche con i suoi club: a cominciare dal Monaco, dove inizia ad accusare anche dei problemi visivi. Ci vede bene il Parma che lo strappa alla concorrenza e lo porta in quella famiglia nostalgica degli anni 90', capace di vincere tanto in Italia ed in Europa. Beh, Parma è il toccasana perfetto per la sana voglia di liberté di Thuram: passa le giornate tra gli allenamenti a Collecchio, le passeggiate in bicicletta in zona Duomo e i concerti di musica lirica. E' la sua ricetta vincente per una squadra vincente. Anche alla Juventus la "musica" non cambia: sound lirico e vittorie su vittorie. Sempre al fianco dell'amico Cannavaro che ritrova in bianconero. Si regala anche il Barcellona post 2006: nella città di Gaudì si fa amare pure per i suoi interventi in favore della lingua catalana. Chiedere di meglio per i barcellonisti è davvero troppo. Dulcis in fundo: il Psg lo vorrebbe in squadra per fargli chiudere in bellezza la sua carriera, ma il cuore comincia a balbettare. "Mio fratello è morto giocando a Basket per lo stesso problema, non occorre rischiare". Poco importa, per Lilian arriva il momento di godersi i suoi figli, insegnando loro etica e rispetto. Scende in campo in favore dei matrimoni delle persone di stesso sesso, ospiterà anche 80 immigrati a casa sua dopo che la Francia li aveva espulsi. Ed infine pubblica due libri contro il razzismo: uno dei due è chiamato "Stelle nere". Ci racconta Obama, Muhammad Alì, Martin Luther King e tanti altri grandi personaggi, rigorosamente di colore. Noi calciofili, facciamo fatica a ricordare qualcuno - di colore e non - che ci abbia dato così tanto. Tanti auguri Lilian, stella che abbaglia così tanto da stropicciarsi gli occhi. Una stella di colore nero
Data: 01/01/2016 -