"A quel tempo fumavo regolarmente e l'allenatore lo sapeva molto bene". Lo ha confessato Wojciech Szczesny, ospite di Lockdown, il podcast lanciato dall'Arsenal in questo periodo di epidemia. Il portiere ha raccontato un episodio che risale al 2015, quando sulla panchina dei londinesi c'era Wenger. "Voleva soltanto che non si fumasse negli spogliatoi e sapevo anche questo" ha proseguito il polacco.
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"A causa della tensione della partita (sconfitta 2-0 col Southampton, ndr), fumai dopo la partita quando la squadra era ancora all'interno degli spogliatoi. Andai in un angolino delle docce che era totalmente da un'altra parte e nessuno poteva vedermi, così mi accesi una sigaretta. Qualcuno però mi vide, non l'allenatore, e glielo disse. Lo vidi un paio di giorni dopo, mi chiese se fosse vero e gli risposi di sì. Mi multò e la cosa si chiuse là. Poi mi spiego che mi avrebbe tenuto fuori per un po', ma non ci furono grandi discussioni: fu molto professionale sull'argomento".
"Credevo che sarei tornato in squadra nel giro di poche settimane, ma facemmo una buona striscia di risultati e David Ospina, che mi aveva sostituito, fece molto bene in quelle partite e rimase al suo posto. Questo significava o rimanere e provare a conquistare il posto o provare a convincere Wenger che ero il migliore andando in prestito altrove. Suona strano ma a volte è il miglior modo per dimostrare qualcosa".