Dalle polemiche ad una qualificazione mondiale ora più possibile che mai, dopo l'1-0 di Stoccolma, con l'obbligo di crederci e tentando di resistere ad un'Italia spalle al muro e costretta alla rimonta per poter partecipare a Russia 2018. Il CT della Svezia Jan Andersson, intervenuto in conferenza stampa al fianco dell'ex difensore del Genoa Andreas Granqvist, ha presentato così i 90, decisivi minuti di domani a San Siro contro la Nazionale di Giampiero Ventura, partendo dalle lamentele degli azzurri post arbitraggio della gara d'andata: "Noi favoriti dall'arbitro? Non è andata così. Se Tavecchio ha chiamato Infantino? I match si giocano in campo, del resto non ci importa. Abbiamo grande fiducia nell'arbitro di domani e buone sensazioni emerse dall'allenamento di oggi: la mia squadra giocherà in modo pulito e spero farà bene. Ekdal è infortunato e, insieme a Larsson, non farà parte dei convocati".
Sul match, poi: "Dovremo essere bravi e capaci nel non offrire ripartenze e occasioni da gol all'Italia: se riuscissimo a segnare, la gara sarebbe in discesa per noi. La nostra forza è il collettivo, ciò che vogliamo è andare al Mondiale e non so che percentuale di chance abbiamo, ma la nostra volontà è chiara. Augustinsson punto debole? Per noi è un giocatore importante, lavora con grandissimo impegno e di quello che dicono gli italiani mi importa il giusto. Per me questa è l'occasione della vita".
Spazio infine a Granqvist: "La pressione è tutta sulle loro spalle, non vanno ai Mondiali da tanto tempo. Non abbiamo nulla da perdere e ripeteremo la prestazione di venerdì: non prendere gol ci porterà sicuramente a centrare il nostro obiettivo, segnarne uno aumenterebbe le nostre chances. Gli italiani hanno grandi aspettative, li conosco e so che se dovessero iniziare a fischiare, in caso le cose andassero male, sarebbe un vantaggio per noi".