E' il 78' minuto di Roma-Palermo, con i giallorossi in vantaggio 4-0. Lo stadio ha chiamato il suo nome per tutta la partita, Spalletti decide che è il momento. Entra Totti? No, Kevin Strootman, di nuovo in campo dopo tredici mesi. Ne è passato di tempo da quella partita contro la Fiorentina in cui l'olandese fu costretto ad uscire per poi farsi operare nuovamente al ginocchio, quel ginocchio che lo aveva tenuto fermo fino a dieci partite prima.
Un'attesa lunghissima, snervante. Perché la voglia di Strootman di scendere su quel prato verde e aiutare i compagni, soprattutto nei momenti difficili, diventa sempre più alta. Ma Kevin è, prima di tutto, un gran lavoratore: e allora testa bassa e via con la riabilitazione, ancora una volta. Ma con all'orizzonte un obiettivo: tornare il prima possibile a vestire la maglia giallorossa, che ormai gli era entrata nel cuore.
Oggi una bella standing ovation dello stadio Olimpico al momento dell'ingresso. Anche se l'olandese una piccola soddisfazione se l'era già tolta due settimane fa con la primavera della Roma: gol su rigore nel match contro l'Avellino, al ritorno in campo dopo 376 giorni. E a gioire è anche un ex compagno di squadra, Medhi Benatia, ex difensore giallorosso ora al Bayern Monaco, che su Twitter celebra così il rientro dell'amico: "Bentornato fratello mio, troppo felice di rivederti campione".
Alle parole del marocchino si aggiungono quelle dello stesso Strootman ai microfoni di Sky Sport: "Ho avuto paura. Prima dell'intervento era dura e hanno deciso di operarmi di nuovo. Poi ho iniziato subito a lavorare a Trigoria e col professor Mariani per tornare. Ho fatto di tutto per essere in campo il prima possibile, anche se non sono ancora al 100%. Il pubblico è stato molto caloroso, ora devo continuare a lavorare".
E l'obiettivo non può che essere quello di mettere sempre più minuti nelle gambe per trovare un posto da titolare nel centrocampo giallorosso. Anche perché Spalletti punta molto sull'olandese e finalmente potrà ricevere anche il suo contributo. Testa bassa e tanto lavoro, come sempre: Roma si gode (di nuovo) la sua 'lavatrice'.