Lui di Lazio e di Inter ne sa: quindici anni in Italia, sei in biancoceleste e nove in nerazzurro. Non esiste un doppio ex più preparato di Dejan Stankovic, che, intervistato dal Corriere dello Sport ha parlato della partita di lunedì 29 ottobre, valida per la decima giornata di Serie A: "Un pronostico? Non saprei. Per l’Inter è una trasferta abbastanza scomoda dopo due incontri nei quali ha speso tanto. Per la Lazio è una partita che le dà la possibilità di riscattarsi visto che all'ultima giornata contro i nerazzurri ha perso la Champions".
Un pensiero sulla sfida tra bomber: "Mauro Icardi è uno che tira il carro, un ragazzo serio e un grande centravanti. Ai tempi in cui ero club manager dell’Inter ho lavorato con lui e vi assicuro che di professionisti così ce ne sono pochi. Lui è cresciuto anno dopo anno e ha dimostrato di meritarsi la fascia grazie ai gol, ma anche con i comportamenti, l'atteggiamento. Immobile rispetto a Icardi è meno uomo d’area, attacca più la profondità e ha una gamma di movimenti più ampia. Anche Ciro ha sempre fatto bene perché è molto bravo a sfruttare le occasioni, ha la cattiveria giusta davanti alla porta, è furbo e segna in ogni modo. Può dare tanto anche in Nazionale se ascolta Mancini, uno che gli attaccanti sa bene come valorizzarli".
Chiusura su un connazionale biancoceleste e... Mourinho: "Vedrete che con la testa tornerà presto tranquillo e tornerà a rendere come il vero Milinkovic-Savic. Il gesto di Mou a Old Trafford? Lo definisco una battuta… mimica perché i tifosi della Juventus lo irridevano e lui ha risposto mostrando le tre dita. Il segno del Triplete l’ho riconosciuto subito ed è stato in pieno stile Mourinho. Simpatico, ma non offensivo. Vuol dire che ha ancora voglia di lottare e in effetti lo sta facendo anche se le cose non stanno andando come lui voleva ad inizio stagione. Mi sembra evidente che il suo Manchester United abbia qualcosa in meno rispetto al City, al Chelsea e al Liverpool, ma lui comunque darà il 300% e uscirà dalle difficoltà".