Sono di nuovo giorni concitati per la Serie C, tra fideiussioni giudicate inidonee e tre situazioni di crisi endemica quali quelle di Reggina, Matera e Pro Piacenza. Le società in questione, infatti, non hanno pagato gli stipendi del trimestre settembre/ottobre/novembre e i tesserati, giustamente, hanno deciso di non scendere più in campo fintantoché le spettanze non verranno saldate. Sempre che vengano saldate e il beneficio del dubbio è più che legittimo, a partire dal Pro Piacenza dove i giocatori sono entrati ufficialmente in sciopero.
Un anno dopo Modena e Vicenza, ecco dunque altri casi. Squadre che non hanno le garanzie idonee per potersi iscrivere (fideiussioni non regolari) e che alla prima, massimo seconda scadenza vanno in de profundis mettendo in discussione il normale svolgimento del campionato, costretto a mutare classifiche, calendari e giustappunto ‘format’ dal momento che queste squadre quasi mai riescono a concludere la stagione.
In tal senso abbiamo parlato con il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, subentrato da appena pochi mesi a Gabriele Gravina, passato alla guida della FIGC. La prima considerazione non può non essere sul principio di questa situazione-limite cui sono coinvolte queste società… “Tutto scaturisce da una assurda e paradossale situazione: chi si iscrive al campionato tra gli adempimenti deve avere una fideiussione valida. Non c’è, il club va escluso. Noi, Il presidente Gravina e l’allora segretario (cioè il sottoscritto) chiedemmo ai Commissari di applicare quanto previsto. Non solo non lo fecero ma si imbarcarono in assurde procedure di cui la situazione di oggi ne è figlia legittima. Sarebbe stato meglio anche per i club le cui fideiussioni non erano solide, potevano essere messi davanti ad una scelta netta che li obbligava ad agire. Io sono dispiaciuto quando qualche mio presidente parla di campionato falsato. Così non si risolve il problema e in più si mette piombo sulle ali della ricerca di sponsor. Però, sono vicino a loro perché questa situazione è insopportabile. Per il futuro prossimo campionato? Se hai la fideiussione valida bene altrimenti stai a casa e vedi giocare gli altri, soffri meno e, forse, ti diverti di più”.
Giustappunto, con il presidente Gravina, che ben conosce le problematiche della Serie C, avete approntato una normativa molto restrittiva nei termini dell’iscrizione/esclusione ai prossimi campionati… “Nel prossimo campionato 2019/20, seguendo le indicazioni scaturite dal Consiglio Federale ultimo, le norme prevederanno che dopo due volte in cui non dovessero essere pagati gli emolumenti i club che incorressero in ciò, saranno esclusi dal campionato. Oggi, questa norma non esiste e quindi vige la normativa che prevede il deferimento e la sanzione denominata penalizzazione (oltre che le multe pecuniarie per le società e l’inibizione per i dirigenti responsabili) con relativi punti che il giudice preposto giudicherà congrui. E ciò si “vede” con l’asterisco nelle classifiche, un obbrobrio da eliminare o quanto meno ridurre, affinché l’unico dato che debba incidere nella classifica sia il risultato sportivo ottenuto sul terreno di gioco. Logicamente se la squadra, per qualsiasi ragione, non dovesse scendere in campo la stessa perderà, come previsto, per 3-0. Qualcuno pensa che se si scioperasse, io dovrei, in accordo con la FIGC, rinviare la partita. Non lo farò mai per rispetto della scelta dello sciopero. Le farse sono finite: non si gioca si applica il regolamento. Io rispetto l’esercizio del diritto, ma chi lo ha proclamato se ne assume le conseguenze sapendo perfettamente cosa possa succedere in conseguenza di tale dichiarazione”.
Ma all’atto pratico, con Matera, Reggina e Pro Piacenza che minacciano di non giocare più e le cui situazioni sono per l'appunto figlie di fideiussioni viziate, cosa può succedere? “Dopo la sentenza della Corte Federale d’Appello attendiamo la motivazione, se questa prevedesse il fatto che dovranno presentare una fideiussione solida entro trenta giorni e non lo faranno, la sanzione dell’esclusione dal campionato sarebbe sancita. Per prudenza, aspettiamo di leggere, vediamo anche se si ricorrerà al collegio di Garanzia del CONI. Se al termine ci dovesse essere l’esclusione, chi ha fatto il disastro per non aver voluto decidere, cosa dovrà fare? Bella domanda. La risposta a chi merita!”.