Il 2022 del Napoli si chiude nel modo peggiore possibile, con 4 gol incassati dal Lille e una fredda serata di dicembre che segna la fine di un anno che per gli azzurri è stato quello del rilancio. Nessuno ha fatto meglio della squadra di Spalletti in campionato nell’anno solare: 81 punti conquistati e uno scarto importante sulle inseguitrici, a testimonianza anche del primo posto corrente in questa Serie A, ma dal dicembre azzurro sono arrivate fuori indicazioni che se non sono un allarme fanno comunque riflettere.
“Siamo ancora nel bel mezzo della preparazione”, ha detto Spalletti ieri dopo l’ultima amichevole di questo mese senza impegni ufficiali. E ha ragione, ma soprattutto il Napoli sta lavorando per arrivare pronto con le gambe e con la testa al 4 gennaio, quando l’avversario sarà l’Inter a San Siro e il margine di errore sarà ridottissimo. A nessuno piace perdere, però, ecco perché da Villarreal e Lille ne viene fuori una difesa speranzosa di ritrovarsi in fretta.
Dov’è Kim?
È tornato solo nelle scorse ore Kim Min-jae, il sudcoreano impegnato ai Mondiali in Qatar con la sua nazionale e assente da oltre un mese. La sua esperienza è stata tutto sommato positiva, ecco perché Spalletti si augura di riaverlo carico e motivato sin da subito. Anche Rrahmani non vede il campo da due mesi a causa di un problema fisico che sembra però finalmente superato.
L’assenza più importante per la retroguardia è stata quella di Zambo Anguissa: il camerunese ha lasciato scoperto il centrocampo e la sua mancanza - come quella di Zielinski - ha impoverito la mediana eccellente vista negli ultimi mesi. Gli sprazzi di Ndombelé e Elmas - ancor di più se carichi di lavoro fisico intenso - non sono bastati a convincere.
Come invece ha saputo convincere Victor Osimhen: il nigeriano è una certezza di questo Napoli, bravo a segnare, a costruire, a giocare per i compagni. Se in campo c’è lui c’è sempre una speranza. Non a caso è il trascinatore di questo gruppo.
Gli esperimenti di Spalletti
Ce ne sono stati e forse ce ne saranno ancora. “Ci siamo torni qualche sfizio”, aveva detto il toscano in Turchia, durante la preparazione a Antalya qualche giorno fa. Il più importante è il “nuovo” Raspadori: Jack è la nota più lieta di questo inverno, con 5 gol segnati in quattro amichevoli e la voglia sempre di lasciare il segno. Anche contro il Lille il suo è stato l’unico sorriso.
“Ma ci dispiace. Vorremmo sempre vincere. Io mezz’ala? Posso farlo, mi sento a mio agio”, ha detto il numero 81 degli azzurri dopo il match contro i francesi. Spalletti lo sta reinventando, le sue qualità sono pronte a far saltare il banco. Ma l’equilibrio visto nella prima parte di stagione è un’eredità troppo importante da lasciar andare via in questo momento.