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Data: 08/07/2021 -

Spalletti, Napoli e il tour dell’anima: “Voglio la Champions, ho già chiamato Insigne”

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L’allenatore è stato presentato in conferenza stampa
L’allenatore è stato presentato in conferenza stampa

Due anni di stop, poi la nuova occasione si chiama Napoli. “Sono stato felice dal primo momento: ho una squadra forte e una città forte” si presenta così Luciano Spalletti, ufficialmente neo allenatore azzurro da una settimana e per la prima volta faccia a faccia con la stampa.

 

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Con Napoli completo un po’ il mio tour dell’anima. Ho allenato nella città del Papa a Roma, a Milano che è la città della moda, a San Pietroburgo che è la città degli Zar. Sono orgoglioso di essere qui, dove ha giocato anche Maradona. A Napoli il calcio e i miracoli sono la stessa cosa”. Il primo obiettivo è dimenticare le ultime amarezze: “Per far innamorare i tifosi dobbiamo solo fare risultato, non c’è altra strada. I napoletani ci tendono una mano importante, noi dovremo stringerla forte per arrivare lontano e per dimostrare che meritiamo di vestire questa maglia”. E sulla squadra è sicuro: “Per tornare in Champions bisogna avere giocatori forti. Sarà la mia ambizione, abbiamo tanti tifosi in giro per il mondo e non possiamo restare fuori dall’Europa che conta. La squadra è forte, il prossimo Napoli sarà differente da quelli precedenti. Ma noi siamo qui per questo: vogliamo costruire una squadra altrettanto forte. Mi piacerebbe avere una squadra sfacciata, un gruppo di scugnizzi sfacciati che impongano il proprio talento su ogni campo”.

 

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Con il patron De Laurentiis un rapporto che comincia da lontano. “Mi ha contattato durante l’anno, avevo dato la mia disponibilità ma avrei preferito partire in estate” ha detto Spalletti. “Gattuso ha fatto un lavoro splendido, ci mette sempre sentimento, è un allenatore che sa il fatto suo. Non so cosa sia mancato col Verona, ma prima di quella gara hanno fatto grandi cose”.  Impossibile non parlare di mercato: “Insigne? L’ho chiamato dopo il gol in nazionale, gli ho detto che mi farebbe piacere averlo al mio fianco in questo percorso. Poi ci sono altre questioni nel calcio, ma le analizzeremo insieme quando tornerà. Ma per ora dobbiamo fare i complimenti a lui come a Di Lorenzo per quanto stanno facendo in nazionale. Mi piacerebbe tenere tutti di questa squadra, ma adesso è il momento di far giocare Giuntoli e vedremo cosa accadrà. Meret e Ospina sono due grandi portieri, siamo contenti di averli. Ci sarà bisogno di gestire una stagione lunga, avremo bisogno di ventitré calciatori forti. Due portieri così sono un grande vantaggio. Ho chiamato Emerson Palmieri? Non posso rispondere, ma è possibile che io l’abbia fatto”.

 

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Ma che Napoli devono aspettarsi i tifosi? “Il 4-2-3-1 sarà la base. Ma contano i calciatori e le loro qualità, fanno la differenza. Dovremo essere bravi a far tutto, come le grandi squadre fanno. L’importante sarà agire di squadra sempre, essere aggressivi quando servirà o mettersi a disposizione dei compagni. In una partita servono tante cose”.



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