Entusiasmo alle stelle, emozioni forti, da Fiumicino a Trigoria un solo nome riecheggia nell'ambiente romanista: quello di Luciano Spalletti. Sei anni e quattro mesi dopo le strade si ricongiungono, come certi amori che non finiscono, ma fanno giri immensi e, poi, ritornano. La Roma è di nuovo sua, e quanto tempo è passato dall'ultima volta. Le uniche colonne rimaste di quella squadra che incantò l'Italia sono Francesco Totti e Daniele De Rossi, le ultime bandiere che ancora sventolano alte sul pennone giallorosso.
Tuttavia Spalletti conosce molto bene anche gli altri protagonisti dello spogliatoio romanista, soprattutto Radja Nainggolan, seguito in passato proprio dall'allenatore di Certaldo. Erano i tempi in cui il centrocampista belga incantava in Sardegna, uomo in più di un Cagliari scintillante che superò i propri limiti. Luciano, già allenatore dello Zenit, si invaghì del 'ninja', un calciatore duttile capace di abbinare la sostanza ad un notevole bagaglio tecnico.
Durante un viaggio in Europa, in occasione di un Benifca-Zenit giocato al 'Da Luz' di Lisbona, Spalletti fece la sua mossa: 12 milioni di euro subito per portare Nainggolan a San Pietroburgo. Fu la prima vera offerta che il Cagliari ricevette per il belga, ma i sardi dissero no, cedendo poi in seguito il giocatore alla Roma. Oggi Spalletti ritrova Nainggolan, il destino li ha ricongiunti per portare a termine un'importante missione, far nuovamente splendere la Roma: c'è da scommetterci che insieme potranno riuscirci.