La promozione da protagonista, poi un lungo sto. Alex Meret si è ripreso il suo posto tra i pali della Spal e con l'Inter ha dimostrato perché è considerato uno degli eredi di Gigi Buffon: battuto solo da un'autorete. Il portierino friulano ha raccontato il calvario degli ultimi mesi:
"Nell’ultima fase della scorsa stagione ebbi i primi fastidi. Un’ernia inguinale non è scomparsa con la terapia conservativa. A ottobre sono stato operato a Monaco. Da un mese misento molto bene. E' stato molto difficile rimanere fermo così a lungo, ma mi è servito a crescere mentalmente. La cosa più difficile è stata continuare a ragionare da giocatore, fare i sacrifici di prima. Non sono uscito di più la sera, era tutto come prima tranne il fatto che... non giocavo. Comunque gli infortuni ti fanno apprezzare ancora di più la fortuna che hai. Debuttare il giorno del quarantesimo compleanno di Buffon? Una bella casualità: mi ha fatto molto piacere. Lui ha fatto la storia, io devo dimostrare tutto, perfino di poter stare in A. Ho tenuto la maglia usata con l’Inter: sarà tra i ricordi più cari".
Buffon, Donnarumma, Szczesny, Allison, Handanovic, Strakosha la A ha il maggior numero di portieri di talento: "Credo di sì perché la scuola di base italiana è di altissimo livello e quando gli stranieri arrivano qui vengono allenati dai nostri preparatori. La differenza si vede. Donnarumma? Non entro nelle sue scelte, dico solo che sono situazioni difficili da gestire a livello mentale. Lui è stato bravissimo a non farsi condizionare". In chiusura anche la previsioni sulla rosa di portieri degli Europei del 2020: "Donnarumma, Perin, il terzo vedremo... Ci sono tanti giovani bravi, il campo decide". L'intervista integrale nelle pagine de La Gazzetta dello Sport.