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Data: 05/09/2016 -

Soprannome, numeri di maglia, la passione per Veron ed i tatuaggi: cinque curiosità sul "Principito" Sosa

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Seguito, trattato, fortemente voluto e, al termine di un lungo tira e molla, strappato ad un Besiktas che non avrebbe assolutamente voluto privarsene. José Sosa è stato per tanti giorni il principale protagonista della voce "mercato in entrata" di casa Milan, precisa richiesta di Montella per cercare di dare maggior qualità al centrocampo rossonero: usato sicuro e dotato della necessaria maturità per scendere subito in campo sul quale tuttavia, attualmente, riecheggiano e riappaiono ancora dubbiose voci ed istantanee della prima esperienza italiana di Sosa, a Napoli. Dove il Principito, oltre ad un gol in 24 presenze con la maglia azzurra, non era mai riuscito a conquistare il popolo azzurro, sobbarcandosi un soprannome tutt'altro che lusinghiero e finendo per lasciare la Serie A dopo una sola stagione. A 31 anni, e stavolta con un pizzico di esperienza in più, Sosa è intenzionato a riprovarci, con la voglia di rivelarsi giocatore più utile che mai e di rappresentare, grazie anche alla sua duttilità, un'arma tattica importante per Montella.

IL SOPRANNOME

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Per tanti attribuitogli grazie a prestazioni super (o principesche, che dir si voglia) ai tempi dell'Estudiantes, valse anche un titolo di Apertura nel 2006, Sosa ha in realtà acquisito il proprio soprannome ("El Principito") grazie ad una presunta somiglianza da giovane con l'ex attaccante del Cagliari Enzo Francescoli, più notoriamente e ormai storicamente accostato a Diego Milito a livello di tratti somatici. Un appellativo che l'argentino ormai possiede da anni, divenuto vero e proprio marchio di fabbrica per l'ex Bayern e Atléti.

QUESTIONE DI NUMERI

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Appena arrivato a Napoli, Sosa giustificò la scelta del numero 77 legandola alla maglia allora indossata da Edinson Cavani: con il 7 addosso ai tempi dell'Estudiantes, infatti, El Principito aveva fatto registrare il proprio record personale di gol segnati (9), migliorato poi successivamente negli anni tra l'esperienza al Besiktas (14) e quella al Metalist (19). Di fronte all'indisponibilità del 5 indossato in Turchia, occupato da Bonaventura, Sosa al Milan ha poi scelto il 23 in omaggio a Michael Jordan, considerato vera e propria icona sportiva anche dal centrocampista argentino.

MODELLI

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Pronto a studiare (anche) da regista, qualora la decisione di Montella di schierarlo davanti alla difesa in gare ufficiali (post esperimento nell'amichevole contro il Bournemouth) venisse confermata, Sosa non ha mai nascosto la propria passione futbolistica per Juan Sebastian Veron. La Brujita, nato e cresciuto calcisticamente proprio nell'Estudiantes come Sosa, rappresenta per il neo giocatore del Milan il più grande modello in cabina di regia per qualsiasi squadra: nonostante Sosa nasca trequartista e riesca ad adattarsi bene al ruolo di mezz'ala proverà, dunque, anche ad occupare la zona di campo antistante la difesa, con un chiaro esempio alle spalle da tentare, nel suo piccolo, di emulare.

PASSIONI E...FAMIGLIA

#zuma ❤️
Una foto pubblicata da Carolina Alurralde (@carolayfidel) in data:

Evidente fissazione condivisa con la compagna Carolina, tra parti del corpo (braccia soprattutto) completamente ricoperte d'inchiostro permanente, Sosa ha coltivato negli anni una passione per i tatuaggi notevole. Ad una chiara massima "Be proud of who you are (Sii orgoglioso di ciò che sei)" sul petto e chiari riferimenti tra religione (come il volto della Vergine ed il crocifisso), simbolismo (occhio sul polso, usato in Turchia come protezione dalle cattive azioni della gente) e calcio (classico pallone tatuato sull'avambraccio), Sosa ha voluto aggiungere motivi floreali e rappresentazioni animali (tigre, gufo ed aquila) sul resto del corpo. Mondo animale che occupa ormai anche buona parte del resto della famiglia di Sosa, con due bulldog francesi e uno yorkshire sempre al fianco della compagna e dei due piccoli figli del centrocampista nelle diverse tappe da lui percorse in Europa.

FANTAINDIZI...IMPORTANTI

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"E' uno dei migliori centrocampisti che conosca, un giocatore molto completo". Parola del Cholo Simeone, che ha allenato Sosa nell'annata capace di consegnare all'Atlético Madrid il titolo di Campione di Spagna: considerazione importante per chi decidesse di puntare, fantacalcisticamente parlando, su di lui. Non il centrocampista dei vostri sogni, con ogni probabilità, ma in possesso di una duttilità che potrebbe far comodo al vostro fantacentrocampo e a quello del Milan, dove nessuno (al momento) risulta titolare inamovibile. E all'interno del quale Sosa, tra la voglia di cancellare mille pregiudizi e dimostrare di essere (finalmente) cresciuto e maturato, potrebbe risultare una piacevole sorpresa per molti. Al costo di pochissimi fantamilioni...



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