Tutto in sette tocchi e quasi sette secondi. Da un'area all'altra, o quasi. Minuto 28 di Bayern Monaco vs Juventus, Alvaro Morata decide di mettersi caschetto in testa e scarponi da neve ai piedi: viiia, slalom gigante all'Allianz Arena. Alaba, Benatia, Alonso, Vidal... tutti paletti superati agilmente. Spagnolo che non perde la lucidità - dopo un campo intero fatto a massima velocità - e serve Cuadrado per il momentaneo due a zero bianconero. "Che spettacolo!" urlano gli appassionati di tutto il mondo. "Mi ha ricordato tantissimo Weah, oppure Adriano Leite" cinguetta (forse azzardando?!) qualcuno su Twitter. Semplici accostamenti. Spagnoli di Madrid che prima scherzano: "Florentino Perez ha già i soldi della recompra in mano, attenta Juve". Poi giudicano. "Meglio Alvaro di Benzema". E alla fine lo chiamano a gran voce in Nazionale: "Diego Costa? Dico Morata tutta la vita". Attaccante completo, moderno, che nelle partite importanti raramente sbaglia e molto spesso risponde presente: il primo tempo di Monaco di Baviera è stato da 10, con 100% in passaggi completati, un tiro, un gol annullato, un assist. E che assist. Cinque partite e due assist nelle ultime 9 gare ad eliminazione diretta della Juve in Champions. Decisivo, quando serve e quando conta. Peccato per il finale, almeno oggi. Il titolone di As - quotidiano spagnolo - potrebbe calzare a pennello, soprattutto dopo quella sostituzione di Allegri al '70: fuori Morata, dentro Mandzukic. E? "Senza Morata non c'è paradiso".
Data: 17/03/2016 -