Un inizio così? Non capitava da anni. Precisamente 73. Era il 1945, addirittura. E uno strepitoso Siviglia conquistava quello che ancora adesso è l’unico titolo della Liga vinto nella sua storia secolare. Mica una cosa da poco. Oggi come allora, il Siviglia è primo in campionato dopo otto partite disputate: un dato che fa già sognare i tifosi biancorossi, esaltati da un esordio in campionato di altissimo livello. Sogni, speranze e un pizzico di spregiudicatezza stanno trasformando quello che è un gruppo di livello, in uno da record. Con storie da raccontare e numeri da approfondire, per quella che si preannuncia una stagione da vivere e da gustare.
PUNTI. 16, esattamente come quelli dello scorso anno. Ora, però, il Siviglia è primo, mentre l’anno scorso era solamente quinto, a ben sei punti di distanza dal Barcellona. In un anno è cambiato tutto: il Barça è secondo, a quota 15, esattamente come l’Atletico Madrid. Segue, con un punto in meno, il Real Madrid. È evidente che il successo del Siviglia sia condizionato anche dall’avvio a fatica delle altre tre big della Liga. Ma è sorprendente il fatto che gli andalusi stiano vivendo un momento magico dopo aver rivoluzionato la rosa a partire dalla panchina.
El @SevillaFC es el nuevo SHERIFF de #LaLigaSantander. pic.twitter.com/8C8k1Rz5M1
— LaLiga (@LaLiga) 8 ottobre 2018
MACHÍN,
IL NUOVO CHE AVANZA
. È il Sarri di Spagna? In Italia c’è chi lo
pensa, non tanto per il modo di giocare, quanto per i risultati che
finora ha ottenuto. Erano in pochi, fino a quattro anni fa, a
conoscere l’allenatore che di gavetta ne ha fatta proprio tanta.
Nel Girona, la sua carriera ha avuto la svolta che sognava, in
concomitanza con la crescita del club. Prima, nel campionato
2016/2017, una promozione storica nella massima divisione spagnola;
poi, una salvezza miracolosa, con un inaspettato decimo posto che
avvicinava la squadra più all’Europa League che alla Segunda
Division. Infine, tra lo scetticismo generale, la chiamata del
Siviglia, per questa avventura che è cominciata nel migliore dei
modi. Sì, perché la squadra non soltanto vince, ma convince,
giocando un calcio moderno, fatto di ripartenze più che di possesso
palla.
Una statistica interessante riferisce che il Siviglia è
l’unica squadra attualmente in testa alla classifica in uno dei
cinque campionati europei più importanti (Spagna, Inghilterra,
Germania, Francia, Italia) ad avere il 49,11% del possesso palla. Non
importa quindi essere padroni della partita, ma conta la qualità,
che in squadra non manca.
SILVA:
IL
RECORD È SERVITO
.
La scommessa che ha fatto il Siviglia, però, non è stata solo in
panchina, ma anche e soprattutto in campo. Machín
è già un idolo, ma chi sta davvero sorprendendo è André Silva. I
tifosi del Milan se lo ricordano molto bene: in rossonero il
portoghese non ha convinto. Ora è tutta un’altra storia e si parla
di un record dopo l’altro:
Silva ha polverizzato la scorsa giornata
il primato di Cristiano Ronaldo
, autore di cinque reti in sette gare,
nella stagione di esordio in Spagna. Il portoghese ex
Milan
ne ha realizzate sette, e ha eguagliato, ora che di partite ne ha
giocate otto, la
sua migliore stagione: stessi gol nello stesso numero di gare, con la
maglia del Porto nella stagione 2016/2017. Un inizio così non se
l’aspettava nessuno, e non a caso il suo riscatto è già oggetto
di approfondita valutazione.
Da
Vazquez (El Mudo, vecchia conoscenza del campionato italiano) a Ben
Yedder, da Sarabia, a Navas e Banega. I protagonisti del Siviglia dei
miracoli, dei record, sono tanti. Tutti uniti da quell’agonismo e
da quell’unione di intenti che
Caparrós
(aveva
sostituito Montella, ora è il direttore sportivo) e
Machín
stanno
trasmettendo nel migliore dei modi. Un esempio? Basta guardare un
video che ha pubblicato lo stesso club, di un discorso che
l’allenatore ha tenuto negli spogliatoi. “La partita più
importante è sempre quella dopo”, dice Machín.
È forse
la mentalità migliore di tutte, per una squadra che vuole
sorprendere e togliersi soddisfazioni inaspettate.