Llorente si è sentito impotente il 16 marzo scorso, come tutti i tifosi juventini: per l'eliminazione della Juventus in Champions ha sofferto come un "leone" in gabbia. Magari avrebbe voluto dare il suo contributo, ma dalla scorsa estate la sua strada e quella dei torinesi si sono separate: "Qui a Siviglia c'è un bellissimo clima, però si sta bene anche a Torino" - si legge nelle pagine di Tuttosport - "Ci sono tornato anche poco tempo fa, da turista. Ho rivisto Chiellini e un sacco di amici che ho lasciato in città. Sono in contatto un po' con tutti i compagni: Pogba, Morata, Lichtsteiner, Marchisio... E' stata una esperienza bellissima, quella in bianconero. Resterò un tifoso della Juventus tutta la vita. Troppo belli quei due anni, troppo intenso il feeling con l'ambiente e con i tifosi. Tornare? Adesso il mio unico pensiero è quello di fare un bel finale di stagione col Siviglia. Il futuro non si può prevedere, ma nel calcio "mai dire mai" su nulla. Sinceramente non so se sarà possibile, ma nel caso sarebbe un sogno. Alla Juventus ho trascorso due anni fantastici e ricchi di trionfi".
Gli anni bianconeri sono nel podio dei momenti migliori della carriera del Rey León: "L'esperienza alla Juve e il Mondiale vinto con la Spagna le considero le cose più belle che mi sono capitate a livello professionale. Durante Bayern-Juve ero dispiaciuto per il risultato: ho sofferto e ci sono rimasto male come i tifosi e miei ex compagni. Dopo il 2-0 del primo tempo ero sicuro che la Juventus passasse il turno e credo che lo pensassero in tanti. Peccato davvero: ero convinto che sarebbero andati avanti e lo avrebbero anche meritato. L'anno scorso siamo arrivati in finale e se non avessimo trovato di fronte un Barcellona stratosferico magari avremmo anche vinto". A livello personale Llorente sperava in una stagione migliore: "E' difficile trovare continuità e questo è un aspetto importante per un calciatore. Mi piacerebbe finire bene la stagione a aiutare la squadra a conquistare dei titoli. Athletic Bilbao? Sarà la mia prima volta nel nuovo San Mames. Saranno sensazioni strane perché l'Athletic è casa mia e pure lì ho un sacco di amici e compagni".
In chiusura d'intervista un giudizio sul compagno Krychowiak:"Lo vedrei bene in Italia, perché nel suo genere è uno dei migliori centrocampisti. Lo paragonerei a Marchisio per la posizione in campo, però come caratteristiche sono diversi. Krychowiak è più fisico e difensivo; Marchisio più tecnico e abile nell'impostazione".