Avete mai visto il film Il Sospetto? Beh, anche se siete riusciti a guardarlo una sera sul divano davanti alla TV, non proverete mai quello che ha passato Gylfi Sigurdsson. Jagten, titolo danese del film, parla di come un semplice maestro venga accusato di pedofilia in un piccolo paese nordico dopo un'incompresione con una piccola bambina salvo poi essere dichiarato innocente. Nel mezzo un abisso in cui viene bersagliato dai propri compaesani, perdendo la faccia. Ecco, gli ultimi due anni dell'ex Everton sono andati più o meno così.
Un calvario durato due anni... poi la liberazione con la sua Islanda
Nel luglio del 2021 il calciatore islandese era stato accusato di pedofilia e per questo allontanato dal mondo del calcio. Tutti hanno girato le spalle a Gylfi: il club, la nazionale, tutti gli sponsor e anche la moglie.
Abbandonato a sè stesso per due anni dopo le accuse pesantissime, è stato dichiarato innocente nell'aprile del 2023. La sua ultima partita risaliva al 23 maggio 2021, Manchester City-Everton 5-0.
Il classe 1989 è tornato a giocare il 22 settembre 2023 con il Lyngby, squadra danese, 852 giorni dopo l'ultima volta. Fino al 16 ottobre dello stesso anno, però, non era ancora partito titolare. Lo ha fatto in Islanda-Liechtenstein, segnando anche una doppietta ed entrando nella storia: con 27 gol totali ha superato l'ex Barcellona Gudjohnsen ed è ora il miglior marcatore all-time della nazionale, che l'aveva riaccolto già da tempo, come aveva fatto la scuola con il protagonista nel film. La sua, però, è vita vera e nessuna gli darà mai indietro questi due anni.