Delusione, amarezza, rabbia. In quest’ordine. Sono giorni difficili per la Reggiana, alle prese con il ‘terremoto’ Covid. Ventitré positivi tra calciatori (diciotto) e staff (cinque) hanno impedito alla formazione di Alvini di giocare quest’oggi contro la Salernitana. E, al netto del jolly rinvio legittimamente utilizzato sabato scorso contro il Cittadella, si troverà a dover perdere la partita odierna a tavolino, stante il mancato rinvio.
Salernitana-Reggiana 3-0, in attesa del giudice sportivo. Un epilogo già scritto questa mattina, quando i risultati degli ultimi tamponi, avevano confermato più di venti positività nel gruppo squadra e l’impossibilità di affrontare la trasferta dell’Arechi con appena sei giocatori disponibili.
“Siamo avviliti, amareggiati, proviamo ogni sentimento negativo possibile in questo momento. Abbiamo subito un’ingiustizia che non ha eguali, credetemi. Dalla Salernitana alle istituzioni, tutti hanno fatto finta di niente, ignorando volontariamente la situazione di emergenza, per usare un eufemismo, che stiamo vivendo. Da persone perbene, ingenue e oneste, fin troppo, ne usciamo vergognosamente perdenti”, l’incipit del direttore sportivo della Reggiana, Doriano Tosi.
Quali sono state le tappe, nel corso della settimana, che hanno portato a questo triste – per tutti – finale? “Voglio dire che la nostra situazione era oltremodo chiara, tutti sapevano. In primis la USL di Reggio Emilia, che ci ha scritto di rimanere in casa e di rispettare l’iter di quarantena. Atti che, per quel che possa contare, faremo valere nelle sedi opportune. La prima cosa che abbiamo fatto, lunedì mattina, è stata chiamare la Salernitana per chiedere al collega il rinvio della partita. La risposta è stata dapprima un ‘ti farò sapere’ e poi un ‘no’. Ci siamo risentiti anche il giorno successivo, ho fatto una contro proposta. Niente da fare, zero. A quel punto abbiamo scritto al Consiglio Direttivo di Lega B, di cui Mezzaroma – co patron della Salernitana – è anche vice-presidente. Il Direttivo, ‘giustamente’, trincerandosi dietro a questi regolamenti, totalmente sbagliati, ha fatto come Ponzio Pilato e se ne è da subito lavato le mani. Voi ditemi se questa è una cosa normale. Ditemi se è normale che l’organo preposto a fare da arbitro, a dirimere controversie, a cercare soluzioni si lavi le mani di una situazione del genere, come se non gliene importasse un bel niente. E’ normale? In queste condizioni, secondo voi, come sarebbe andata a finire se non così?
Qui è da lunedì che alla Reggiana viene detto solo ‘mi dispiace’, giusto per prenderci per i fondelli. Così come è una presa per i fondelli questo regolamento. La riflessione è estremamente semplice. Se uno ha quindici, venti o addirittura più di venti contagiati come noi, mi spiegate come fa a recuperarli in una settimana? Logica vuole, considerando l’iter della quarantena e delle visite successive per tornare a giocare, che passino almeno quindici giorni, motivo per il quale tu società perdi dalle due alle tre partite a fronte di un solo jolly per chiedere il rinvio. Capite – spiega il ds Tosi - che per evitare di perdere le partite a tavolino, con questo protocollo, l’unico modo è fare i truffaldini o godere di benefici da cui evidentemente la Reggiana è esente, avendo potuto constatare che sono state rinviate partite con appena un contagiato. In tutto questo scenario, già di per sé drammatico, ci è capitata la società peggiore. Una società, quale la Salernitana, che pensa solo ai propri interessi, che è ben lontana da qualsiasi concetto di lealtà sportiva. Che facessero un campionato a parte, con i loro bei valori di lealtà e correttezza. Ma state pur certi che se l’interlocutore fosse stato il Monza glielo avrebbero concesso eccome il rinvio”.
Fino a stamani direttore c’era una sia pur tenue possibilità di partire per Salerno? “L’ulteriore giro di tampone ci ha dato esito che abbiamo ventitré positivi. Non avevamo disdetto, per precauzione, treno e hotel, ma in queste condizioni come potevamo andare a giocare? Tre ragazzi che mercoledì erano negativizzati, ora sono tornati positivi. Siamo rimasti con appena sei calciatori, di cui due o tre non si allenano da quindici giorni. L’ipotesi posticipo a domani? Non sarebbe cambiato niente. Sarebbe bastato un po’ di buon senso, invece lasciamo perdere. Ora la palla passerà al giudice sportivo, speriamo che almeno oltre al 3-0 non ci venga anche dato il punto di penalità”.
Il problema vero di questa situazione è anche rivolto al ‘domani’. Sabato prossimo c’è il Venezia… “Infatti non sono preoccupato, sono preoccupatissimo. Non so con che squadra potremo andare a giocare settimana prossima. Il problema vero, ripeto, è un protocollo assurdo, che può andar bene se hai sette o otto contagiati. Ma se ne hai più di venti come fai con una sola richiesta di rinvio possibile? Io, a questo punto, spero che non venga più modificato e noi, che fino ad oggi, siamo stati sempre disponibili ad andare incontro a qualsiasi esigenza altrui, ci comporteremo esattamente come la Salernitana. E’ una vicenda che grida vendetta e a voce molto alta. Soprattutto perché maturata nel silenzio delle istituzioni. Un’ingiustizia talmente grossa che sfocia nell’incomprensibile. Non abbiamo altre parole”, conclude Doriano Tosi.