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Data: 16/05/2019 -

Sicula Leonzio, parla il presidente Leonardi: “Questa squadra come un figlio"

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Il giovane numero uno della Sicula Leonzio, protagonista nel Girone C di Serie C, ha parlato a gianlucadimarzio.com: “Questa stagione ci lascia un po' di rammarico, ma ci farà crescere. La città non deve smettere di sognare”
Il giovane numero uno della Sicula Leonzio, protagonista nel Girone C di Serie C, ha parlato a gianlucadimarzio.com: “Questa stagione ci lascia un po' di rammarico, ma ci farà crescere. La città non deve smettere di sognare”

Colonia greca dal nome Leontinoi, la città di Lentini, provincia di Siracusa, ma “costola” catanese, era conosciuta fino a poco tempo fa per i suoi ingenti resti archeologici. Il patrimonio culturale e quello agricolo fu introdotto, secondo la mitologia, da Demetra: Dea del grano e dell’agricoltura, per l’appunto. Oggi la città conserva i tesori del suo passato, ma guarda al futuro nel nome della Sicula Leonzio. “Zeus” della squadra: Giuseppe Leonardi. Giovane, ambizioso. In pochi anni ha costruito il suo impero. Cosi, ricorda come tutto è iniziato per gianlucadimarzio.com: “Cinque anni fa non c’erano nemmeno i palloni. E’ stata una scalata incredibile”. Poi confessa: “Spesso mi capita di pensare al passato. Guardo la Promozione, l’Eccellenza e mi vengono i brividi. Guardo le foto dello stadio alle condizioni iniziali. E’ incredibile pensare a dove siamo ora e cosa abbiamo costruito”. In effetti lo insegna la vita: mai dimenticare da dove si è partiti. Eppure le ambizioni della Sicula Leonzio erano elevate sin dal principio: “Abbiamo iniziato a fari spenti, ma dentro di noi c’è sempre stata l’idea di arrivare tra i professionisti. Agli occhi di tutti è stato semplice, ma dietro ci sono state litigate, delusioni, notti insonni. Un grande gruppo di lavoro”.

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Di strada ne è stata fatta. Con Leonardi alla presidenza, infatti, sono arrivate tre promozioni in cinque anni e due salvezze tra i professionisti. Eppure il presidente ci confessa che il 13esimo posto e i 42 punti ottenuti in questa stagione hanno lasciato un po' di rammarico: “Ci sono stati molti bassi e pochi alti. Abbiamo pagato errori individuali e non solo, in più gli infortuni non ci hanno dato tregua. Avevamo una squadra che secondo noi avrebbe potuto centrare i playoff, e abbiamo terminato la stagione con l’amaro in bocca”. D’altra parte, però, il presidente ci tiene a sottolineare: “Bisogna comunque guardare il bicchiere mezzo pieno. Mantenere la categoria per il secondo anno di fila è per noi una cosa importante. Dobbiamo capire gli errori fatti e correggerli per poter migliorare in futuro”. Un anno che ha messo in luce tanti giovani, su tutti Ferrini e Vitale: “I ragazzi hanno ovviamente beneficiato di questa situazione di emergenza dovuta agli infortuni e sono stati bravi ad approfittarne. Ferrini non lo scopriamo noi, gli abbiamo dato fiducia e lui ha risposto sul campo. Credo che potrà diventare un calciatore importante. Vitale è un classe ‘00 del nostro Settore Giovanile. Puntiamo su di lui, infatti proprio nei giorni scorsi ha sottoscritto un contratto fino al 2024”. Giovani che sono e saranno un punto fermo della Sicula Leonzio di oggi come di domani: “Anche se le normative della Serie C non ci obbligano più, credo che puntare su ragazzi seri e di talento sia la strada giusta per una società come la nostra”.

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Poi uno sguardo alla Serie C che verrà: “Si prospetta un girone incredibile, non vediamo l’ora di affrontarlo. Sarà una responsabilità in più verso noi stessi e verso la città”. Quali potranno essere i rischi? “La competitività sarà elevatissima. Noi ci siamo guadagnati con il lavoro e la programmazione tutto quello che stiamo vivendo. Non vogliamo fermarci, ma continuare a stupire”. Il tutto per amore della Sicilia: “La nostra è una terra speciale. Stiamo cercando nel nostro piccolo di portare un po' di splendore. Abbiamo tre impianti, stadio compreso, gestiti totalmente da noi, che coccoliamo. Cerchiamo di dare valore ad ogni singolo aspetto”. Modelli? “Gli esempi di Sassuolo e Entella sono emblematici. Credo che al giorno d’oggi le realtà valgano fino ad un certo punto, ma conta tanto la proprietà”. Per Leonardi, la Sicula Leonzio, è una vera e propria creatura: “Mi piace pensare che è come se fosse un figlio. L’abbiamo accudito, cresciuto. Portato dall’asilo alle elementari. Due anni fa abbiamo preso il diploma e ora siamo al secondo anno di università. Vediamo quanto dura questo percorso e che forma avrà la nostra laurea”. Sogni? “Li coltiviamo giorno dopo giorno. All’inizio era l’approdo tra i professionisti, poi il mantenimento della categoria. Un domani chissà. Vogliamo fare un percorso che possa valere la felicità di tutti”. Salutiamo il presidente, consapevoli che la strada per la “laurea” è sicuramente lunga, ma non così tanto.

 

Credits Cristian Costantino, fotografo ufficiale Sicula Leonzio



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