Il VAR rappresenta una componente fondamentale del presente e del futuro del mondo arbitrale, non solo a livello nazionale. L’Italia, essendo tra i primi paesi ad aprirsi alle figure degli arbitri assistenti in video, si trova già molto avanti da un punto di vista tecnico e qualitativo rispetto a tante altre federazioni. L’AIA ha confermato oggi questa situazione con un annuncio importante: la progettazione di un centro VAR centrale unico, a Coverciano.
“Il centro VAR diventerà anche una vera e propria ‘palestra’ virtuale di allenamento per gli ufficiali di gara, addetti alle funzioni di VAR e AVAR; sarà utilizzato pure in occasione dei raduni tecnici periodici, consentendo agli arbitri una sperimentazione continua e una sempre maggiore familiarità nell’uso di questo importante strumento tecnologico” si legge inoltre sul comunicato diramato dall’Associazione Italiana Arbitri. Non è da escludere che in un futuro non troppo lontano, possa nascere la figura del VAR specializzato, quindi di un arbitro da monitor a tutti gli effetti.
La novità partirà dalla prossima stagione, in cui dunque gli ufficiali di gara che saranno davanti al monitor non dovranno più recarsi sul luogo della partita ma opereranno direttamente da Coverciano, restando collegati con l’arbitro di campo. L’innovazione è fondamentale, se pensata in termini europei: la lentezza con cui la Champions League si è aperta al VAR e il motivo principale per cui in Europa League ancora non c’è, è principalmente dovuto ai costi impegnativi di attrezzature che le squadre devono affrontare per dotarsi del necessario per allestire una sala VAR. Costi che magari per diversi club non sono problematici, ma che lo diventano per tutti quelli che – a partire dalle fasi preliminari – prendono parte alla competizione per poche gare e appartengono a federazioni che non offrono determinate possibilità economiche. Il futuro insomma è sempre più VAR e in questo senso l'Italia mostra la via da seguire.