Contro il Genoa, giallo e autogol; oggi, giallo e gol. Ranocchia rinasce dopo Marassi e insieme a Skriniar, regala i tre punti all'Inter. Dopo la sconfitta 2-0 col Genoa, gli undici di Spalletti erano chiamati a reagire, contro il Benevento. Nel primo tempo non lo fanno: possesso palla sterile e nessun tiro in porta. Non accadeva dal settembre 2016, in panchina c’era De Boer e l’avversaria, quella per eccellenza: la Juventus. Finì 2-1 per i nerazzurri: Icardi, Perisic.
Oggi in panchina c’è Spalletti, quelli da battere lottano per non retrocedere e le difficoltà in casa Inter sembrano insormontabili da più di un mese. A inizio secondo tempo serve cambiare qualcosa in campo: fuori Rafinha, che al di là della prestazione non ha 90’ nelle gambe, dentro Karamoh e Candreva nell’inedita veste di trequartista. Servono pochi minuti perché le cure di Spalletti facciano effetto: il francese si prende un calcio d’angolo; Cancelo disegna, Vecino spizza, Skriniar segna.
L’Inter prende coraggio, contro un Benevento che però - va detto- ha tenuto bene il campo anche in 10, dopo l’espulsione di Viola per doppia ammonizione. Ma il calcio è fatto di episodi e servono solo tre minuti perché si materializzi il secondo favorevole all’Inter. Di nuovo un calcio piazzato, di nuovo una rete di testa, di nuovo un difensore. Ranocchia: ultimo gol contro il Chievo nel 2014; uno dei più contestati, che tanti tifosi dell’Inter, da anni, definiscono “Un bravo ragazzo, ma non all’altezza”. Quello che proprio nella sconfitta contro il Genoa, si era macchiato di un autogol che poteva affossarlo. Al contrario, dopo la partita, con grande dignità, si era presentato ai microfoni di Sky, mettendoci la faccia e facendo ammenda per tutti.
Se gli avessero detto che a distanza di una settimana sarebbe stato uno dei migliori in campo, non ci avrebbe creduto nemmeno lui. Invece dal pasticcio con Skriniar, lui (e Skriniar) diventano gli attaccanti che regalano tre punti all’Inter. Una gioia infinita, per quel bravo ragazzo che non soltanto tiene alla maglia, ma che ha saputo risarcire i suoi tifosi dopo l’errore (incolpevole) dell’ultima partita. Gioia che si sente nelle sue parole ai microfoni di Sky: “Questa vittoria ci sblocca. Sapevamo che potevamo far bene sulle palle inattive e non potete capire quanto siano importanti questi punti. Ci danno aria per lavorare bene questa settimana e preparare il derby”. Sì, ora c’è da preparare il derby, e quando gli chiedono se giocherà lui o Miranda risponde così: “Non mi interessano questi discorsi. L’importante per me è che l’Inter vada in Champions”. Un bravo ragazzo, sì. Forse anche all’altezza.