18 novembre 2024. Una data storica per il San Marino. Non è il giorno della cerimonia dei Capitani Reggenti. Non si festeggia l’anniversario di fondazione della Repubblica né quello dell’Arengo. Eppure è una data destinata a rimanere impressa nella storia. La nazionale di uno dei paesi più piccoli del mondo, con soli 33 mila abitanti, è riuscita nella stessa sera in più imprese. Mai segnati tre gol in una partita, mai una vittoria fuori casa, mai due risultati positivi consecutivi. Mai la vittoria del proprio girone.
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Ma non è finita qui. I loro obiettivi li spingono già a guardare oltre. Ce lo hanno raccontato direttamente alcuni tra i protagonisti, Alessandro Tosi, Edoardo Colombo e Lorenzo Lazzari. Si trovano all’aeroporto di Zurigo, pronti per tornare a casa. Una volta superati i controlli, fermi al gate, hanno ripercorso con noi quella che è stata una serata unica: “Fa un po’ strano – comincia Lazzari, autore del primo gol della serata. “Ti vedono da tutto il mondo, ti scrivono persone che fino a prima non ti conoscevano neanche. Non sapevano neanche cosa fosse San Marino, ora tutti sanno chi siamo e cosa abbiamo fatto. Perché abbiamo fatto la storia”. Alessandro Tosi, 22 presenze con la nazionale maggiore, ha raccontato le sue emozioni: “Devo ancora realizzare. È stato unico. Negli ultimi anni si percepiva che la mentalità stesse cambiando. Sono venuti anche parecchi tifosi a Liechtenstein, non ce lo aspettavamo. Sono venuti anche a Gibilterra!”.
Una rosa più giovane e una mentalità completamente capovolta. Con l’arrivo del nuovo commissario tecnico Roberto Cevoli tante cose sono cambiate: “Ci ha fatto i complimenti per il nostro percorso, ci ha ricordato che dobbiamo credere sempre nei nostri mezzi. Siamo cresciuti tanto. La nostra mentalità è cambiata, adesso quando affrontiamo le partite riusciamo comunque a giocarcela. Non abbiamo più la mentalità da sconfitta. C’è molto entusiasmo. Siamo un grandissimo gruppo prima di essere una grandissima squadra”.
Essere un giocatore della nazionale sammarinese è qualcosa di unico. Di giorno ti trovi a fare altri lavori, a studiare e poi magari ti capita di ritrovarti a marcare uno dei tuoi idoli: “Sono rimasto scioccato in Danimarca, c’erano quasi 40 mila persone, un casino incredibile. E poi c’erano Hojlund, Eriksen, gente che sono abitato a vedere in tv in Champions League il martedì sera. Ma queste vittorie in Nations League, come il primo successo dopo 20 anni sempre con il Liechtenstein, è stato molto forte a livello emotivo”. Per Edoardo e Lorenzo non ci sono dubbi: il momento più bello è datato 18 novembre 2024.
Una rivincita personale quella di Edoardo Colombo, tra i pali della nazionale solo da febbraio. “Fino a una settimana fa ero addirittura svincolato. Per me è stata una rivincita perché comunque in questi mesi mi sono allenato a Forlì – dove ho poi firmato pochi giorni fa- ma non è mai stato facile. Giocavo senza avere una squadra. Essere chiamato in causa in partite così importanti è stato ancora più bello”. Gli obiettivi? Ora testa ai playoff per il Mondiale 2026: “Non dobbiamo perdere l’entusiasmo che abbiamo portato in campo. Non sarà facile come la Nations League ma l’obiettivo è far bene al Mondiale”. Lo raccontano con il sorriso sulle labbra. Prima di prendere l'aereo e tornare alle loro vite “normali”. Con una consapevolezza in più. Che ora tutto ciò che può sembrare un sogno, non è così irraggiungibile.