Una sfida che non finisce mai, in città vissuta trecento sessantacinque giorni all’anno. È il Derby della Lanterna tra Genoa e Sampdoria, che grazie agli ‘Insuperabili Onlus' oggi ha vissuto il suo “terzo tempo”. All'Academy Insuperabili del “Ferrando” di Genova Cornigliano, infatti, è andata in scena una partita amichevole alla quale hanno preso parte anche alcuni giocatori di Genoa e Sampdoria, testimonial della rete di academy sportive diffuse su tutto il territorio nazionale. Emiliano Viviano, Gianluca Caprari, Mattia Perin, Andrea Bertolacci e Armando Izzo (senza tuta e scarpini) i rossoblucerchiati presenti all’iniziativa e scesi in campo, per una serata di divertimento e condivisione all’insegna dello sport e della voglia di stare insieme.
Ed è tempo di ripartire per la Samp,tornata ai tre punti contro il Bologna dopo cinque partite di astinenza. Il prossimo ostacolo, però, è di quelli grossi. Si chiama Lazio e lotta per la Champions: "Sappiamo di andare a giocare con un avversario forte, che sta facendo un campionato incredibile - le parole rilasciate da Viviano ai giornalisti presenti - Noi bisogna esprimere il nostro calcio, indipendentemente dalla loro superiorità o meno. Se poi saranno più bravi allora stringeremo loro la mano". Un dato fa paura, quello secondo cui la Samp di Giampaolo con i biancocelesti non ci ha mai vinto: "Ah sì? Non lo sapevo (Ride. ndr.). Sicuramente è una squadra che sa giocare molto bene, che ti attacca in profondità e che ti obbliga a stare con la linea molto alta. Poi ci sono due individualità di un altro livello secondo me: Immobile, che segna sempre tanto, e Milinkovic Savic. Un top player a tutti gli effetti".
Sarà una gara particolare, soprattutto, per Gianluca Caprari. Lui, che è cresciuto nella Capitale, sponda giallorossa: "No, a parte tutto è una partita come tutte le altre - sorride - vale sempre tre punti. Veniamo da una gara vinta all'ultimo secondo, quindi il morale è alto. Anche perché siamo ad un solo punto dall'Atalanta. Andremo all'Olimpico con l'atteggiamento che abbiamo sempre dimostrato davanti alle grandi. Non mi preoccupa il nome dell'avversario, perché con le grandi abbiamo dimostrato di sapercela giocare"