Lucas Torreira è definitivamente esploso in questa stagione nella Sampdoria. Il centrocampista uruguayano, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato del suo passato, della passione per il basket e non solo: "A casa eravamo sei fratelli: ogni giorno arrivavano cugini, amici, insomma era un gran casino. Così papà quando voleva riposare ci mandava tutti in strada a giocare a calcio. Mi è piaciuto, non ho più smesso e ne ho fatto una professione. Io avevo anche il talento. Ma soprattutto voglia di imparare. Io sono uno che guarda e ascolta tanto i migliori, e non parlo solo di calcio. Amo il basket, tifo Golden State e mi piace rivedermi in Stephen Curry: piccolo contro i giganti, ma con quella forza dentro che lo rende speciale. Io ci metto passione e fame, l’allenatore la fiducia in me. E se senti fiducia, non puoi che ripagarla. Nella Primavera del Pescara allenato dal fratello di Giampaolo facevo la seconda punta. L’idea di cambiarmi ruolo l’ha avuta Oddo, che guidava la prima squadra. Mi vede e mi fa: “Da attaccante puoi arrivare al massimo in C, perché non provi davanti alla difesa? Sei cattivo, hai tocco, sai giocare verticale"".
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