Tutti lo vogliono e la Sampdoria se lo gode: Patrik Schick rimane il rimpianto delle grandi. Nove gol in campionato, alla prima stagione in serie A, e giocate d'alta scuola per il gioiellino ceco, che ha visto quadruplicare la sua valutazione. Contando le due reti di Coppa Italia sarebbe già doppia cifra, ma il fiuto del gol non è una novità per Schick:
"La rete è un momento di grande feeling" - si legge nelle pagine del Secolo XIX - "Collettivo, rappresenta il premio al lavoro di tutta la squadra. E individuale... perché segnare mi rende felice. E soddisfatto perché so di avere svolto il mio lavoro. Ho sempre fatto l'attaccante, tranne un breve periodo a 7-8 anni in cui ho giocato a centrocampo. Serie A?Dopo questi nove gol gli avversari sono più preparati su di me, conoscono meglio i miei movimenti e il mio modo di giocare. Ora sono cambiate anche le aspettative su di me, la gente si aspetta sempre che segni: mi piacerebbe segnare sempre, ma non è possibile. Gol più belli? Quelli alla Roma e alla Lazio: alla Robben. E' uno dei miei tiri preferiti, attiro il portiere da una parte, mi apro lo specchio e faccio gol sul secondo palo, un po' a giro. Cristiano Ronaldo? E' certamente uno dei miei modelli, anche se ho imparato tantissimo da David Lafata, il capitano dello Sparta Praga, con il quale mi sono allenato: ha segnato una marea di gol, in tutti i modi".