"Vincenzino, ti voglio bene. Ma ti batto 2-1!". Sampdoria-Milan, Ferrero aspetta il ritorno del suo "pupillo" Montella. Il presidente dei genovesi ribadisce, attraverso le pagine de La Gazzetta dello Sport, la stima per l'allenatore dei rossoneri, ma lo avverte...
"Che fatica prenderlo, ma realizzai un sogno. I pronostici portano un po’ sfiga, ma rischio: finisce 2-1 per noi. Quest’anno possiamo divertirci: tolte le sei big, voglio arrivare primo tra le altre 14". Sul rapporto con Montella: "Gli voglio molto bene. Se i risultati non sono arrivati diciamo che la colpa è stata mia… Allenatore giusto per il Milan? Questo è soggettivo. Gli allenatori li fanno i giocatori, i giocatori li fanno i presidenti".
Adesso Ferrero rischia di perdere Giampaolo: "Una volta la Samp era un discount, oggi abbiamo profili già grandi. Ma non credo che Giampaolo sia pronto per una big: è un creatore di calcio, perfetto dove bisogna inventare. In una squadra piena di campioni cosa potrebbe fare? Credo che non si divertirebbe. Meglio che resti con Ferrero. Se dovesse andare via penserei a Bielsa, Loco come me. Oppure a Ventura, se lasciasse la Nazionale...". Sul mercato blucerchiato: "Muriel, Schick e Skriniar?Tanti presidenti si innamorano dei calciatori e sbagliano. Muriel non volevo venderlo, ma doveva cambiare aria per spiccare il volo. Luis è andato via perché ho anteposto la sua felicità alla mia".
Schick ha scelto la Roma: "Non voleva rimanere. Il problema di questi giocatori sono i procuratori, che li trattano come fossero opere d’arte, ma hanno solo vent’anni. Schick lo volevano anche Monaco, Psg e Juve. A Roma potrà diventare un principino, ma senza il blocco del governo cinese oggi sarebbe all’Inter con Skriniar". Cassano? Rapporto ancora da ricucire: "Antonio è un ragazzo fantastico, ma è prigioniero di se stesso: è cresciuto mandando a quel paese tutti quanti. Gli ho anche proposto di rimanere vicino a me, ma è un sanguigno, non potrei dirgli nulla perché si offenderebbe. Zenga? Con Waltersbagliai lasciandomi condizionare dall’ambiente. Tornando indietro non lo manderei via".
Ferrero presidente di "facciata"? Il produttore romano non ci sta: "Basta con questa storia! L’Italia è il Paese degli invidiosi, dei fancazzisti e del sospetto. Magari ci fosse ancora Garrone. Mi ha lasciato delle fideiussioni nel 2014, poi stop. Ho ridato tutto. Siamo a posto così". Sulle proprietà cinesi: "Potevano pure restare in Cina. Il nostro calcio dovrebbe rimanere nelle mani dei presidenti italiani. Io sono un fan del Cavaliere, secondo me si riprenderebbe il Milan domattina. E Moratti lo amo, ho anche preso quattro mesi di squalifica per aver chiamato Thohir “filippino”... Se i cinesi arrivassero a Genova con tanti soldi non venderei mai la Sampdoria".
In chiusura d'intervista Ferrero parla dei suoi sogni: "Amo la Sampdoria, sono il primo tifoso. Vorrei tanto vincere qualcosa, almeno un trofeo. Poi potrei anche regalarla. Poi io sono romano e romanista. Chissà un giorno con Totti...".