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Data: 26/11/2022 -

Sampdoria, al TFF l'anteprima del docu-film sullo scudetto del 1991: presenti Vialli e Mancini

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Al Torino Film Festival presentato in anteprima 'La bella stagione', il docu-film di Marco Ponti sullo scudetto della Sampdoria del 1991. Presenti Vialli, Mancini, Bonetti, Lanna e Vierchowod
Al Torino Film Festival presentato in anteprima 'La bella stagione', il docu-film di Marco Ponti sullo scudetto della Sampdoria del 1991. Presenti Vialli, Mancini, Bonetti, Lanna e Vierchowod

Emozioni. Potrebbe essere riassunto così il docu-film "La bella stagione" diretto da Marco Ponti, prodotto da Rai Cinema e Groenlandia. Una pellicola, presentata in anteprima alla 40esima edizione del Torino Film Festival, che parte dalla fantastica stagione 1990-1991 della Sampdoria, chiusa con la vittoria dello storico scudetto, fino ad arrivare all'Europeo 2021, in cui proprio una buona parte di quella Samp ha guidato l'Italia alla vittoria a Wembley.

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Alla conferenza di presentazione del film erano presenti gli ex calciatori di quella Samp Roberto Mancini, Gianluca Vialli, Ivano Bonetti, Marco Lanna e Pietro Vierchowod, oltre al regista Marco Ponti e al produttore Matteo Rovere. Proseguendo sulla stessa linea presente nel docu-film, che sarà disponibile nelle sale italiane, grazie a 01 Distribution, dal 28 novembre all'1 dicembre, anche durante la conferenza stampa si sono alternati momenti di grandi risate e divertimento, ad altri molto toccanti ed emozionanti. Il significato della pellicola è stato raccontato da chi l'ha vissuto in prima persona.

Vialli: "Avevamo qualcosa da dire e l'abbiamo raccontato"

Così ha aperto Gianluca Vialli, spiegando tutto il processo che ha portato alla realizzazione de "La bella stagione": "Il progetto è nato tre anni fa circa, ricordo una telefonata con Marco Lanna, con cui abbiamo discusso della possibilità di celebrare il trentennale dello scudetto. Facendo una cosa che rappresentasse lo stile di quella squadra, divertente ma anche utile, profonda, professionale e competente. Questo progetto ha avuto come fine raccogliere i fondi da donare in beneficenza all'ospedale pediatrico a cui siamo molto legati, prima con il libro e poi cedendo i diritti per la realizzazione di un film. Con l'uscita del libro, edito da Mondadori e veramente innovativo, si è raccontata una cultura, con anche la necessità di cazzeggiare, vincere divertendosi. Eravamo ispirati da un visionario, il presidente Mantovani. Dopo il successo del libro c'è stato l'incontro con Marco Ponti ed è nata questa cosa. E' un film che ci rappresenta, ci abbiamo messo grandissimo impegno per far uscire i nostri valori, che forse alle nuove generazioni sfuggono. La cosa più bella è stata il percorso, parlare di certi argomenti, rivedere le nostre chat, ci ha riportato indietro di 30 anni. Noi avevamo qualcosa da dire e l'abbiamo raccontato".

Ancora Vialli: "Oggi i giocatori sono molto professionali, hanno delle conoscenze e delle mentalità per gestirsi a livello fisico che non c'erano 30 anni fa. Ma detto questo, se tu prendi una persona professionale e la coinvolgi anche nel progetto, oltre a dare il 100% darà anche il sangue per quel progetto. E anche questo c'era nella Sampdoria, grazie a quello che ci diceva il presidente Mantovani. Volevamo dimostrare che una squadra come la Sampdoria potesse vincere lo scudetto". 

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Mancini: "Tutto questo è merito del presidente Mantovani"

Ha parlato anche Roberto Mancini, soffermandosi sullo scopo del docu-film: "Spero che questo film possa essere utile ai ragazzi di oggi, perché va al di là della vittoria. Tante squadre hanno vinto e continueranno a vincere, ma questa è una storia di amicizia, siamo riusciti a farlo proprio perché siamo ancora amici dopo 30 anni. Avevamo un grandissimo rapporto col presidente Mantovani, avremmo potuto lasciare la Sampdoria per altre squadre ma avevamo un amore indescrivibile per quella maglia e quella squadra. Abbiamo raggiunto obiettivi che oggi sono sicuramente impossibili da raggiungere".

Ancora Mancini: "L'abbraccio finale con Vialli non rappresenta solo l'Europeo, ma tutto il rapporto che c'è sempre stato tra noi sampdoriani, è stato qualcosa di speciale, al di là della vittoria che è stata importantissima. Spero che ci possano essere altre storie così, ma tutto lo sport, non solo il calcio, ne è pieno".

Infine, con molta emozione: "Credo che Mantovani dall'alto ci stia vedendo e si stia divertendo un casino. Questa storia è tutta sua, è tutto merito suo, solo lui avrebbe potuto farlo". 

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Il regista Marco Ponti: "Una storia di grandi uomini, che ci riguarda anche oggi"

Durante la conferenza sono intervenuti anche gli altri ex calciatori presenti. Questi i racconti di Pietro Vierchowod sulla magica stagione 90-91: "Quella squadra era formata da undici titolari, ma in totale ventidue amici. Abbiamo litigato come in tutte le grandi famiglie, però siamo sempre stati uniti per un unico obiettivo. Portare la Sampdoria a vincere qualcosa, per una persona che è stata più di un padre, ovvero Mantovani. Lui ha sempre fatto in modo che andassimo tutti d'accordo, perché non era facile. Tanti di noi sono rimasti lì per tanti anni e poi siamo finalmente riusciti a vincere".

E naturalmente è ha parlato anche il regista de "La bella stagione" Marco Ponti, che ha raccontato da cosa è nata l'idea di realizzare il film: "Quando vivi quel momento da spettatore ti mette un seme, che poi germoglia. Si è chiuso un cerchio nell'estate 2021, ho capito che era una storia di grandi uomini, di amicizia, legami, relazioni. Non era una storia legata solo a un periodo, ma che ci riguarda oggi. Questa è la ricetta sana di come un rapporto di amicizia può creare un gruppo completo ed eterogeneo. Mi ci sono dedicato per un anno e mezzo della mia vita. Il casting è stato molto facile, per me è stato un privilegio enorme incontrare Groenlandia, Rai Cinema e 01 che sono stati i compagni di un film non facile. Mi hanno messo a disposizione una macchina produttiva che non ho mai avuto in carriera".



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