Altra squadra, altra avventura. Dopo la Roma, ecco la Sampdoria. Per Eusebio Di Francesco è arrivato il momento di rimettersi in gioco. Con il sorriso, sempre. Con tanta voglia, che non gli è mai mancata: "Sono felicissimo di aver scelto la Sampdoria perchè sono convinto mi permetterà di lavorare in una determinata maniera, con la possibilità di far crescere i giovani che ci sono in squadra - ha dichiarato l'allenatore ai canali media ufficiali del club - nello stesso tempo ho visto entusiasmo da parte della società, da Ferrero, Romei e da Osti, il quale ritrovo con piacere dopo la breve esperienza avuta con lui a Lecce. Ho tanta voglia di ripartire".
Una trattativa che nasce da lontano, con il club che lo ha voluto fortemente: "Il corteggiamento del presidente Ferrero è stato assiduo e alla lunga anche piacevole. Mi ha voluto fortemente ed è importante essere desiderati. Ora sta a me dimostrare che ha fatto la scelta giusta. Già in passato ho avuto contatti con la Sampdoria ma ho scelto di rimanere al Sassuolo e poi di fare questa bellissima esperienza a Roma. Torno in una città più piccola che ha una grande storia dietro e sono convinto che faremo insieme qualcosa di importante".
Di Francesco non è di Genova, ma gli sembrerà di stare a casa: "Sono di Pescara quindi vivere in una città di mare mi fa solo che piacere. Mi piace svegliarmi la mattina e affacciarmi e vedere il mare anche se può non essere una bella giornata. Sono convinto che avrò un gran feeling con questa città. Il fatto che la piazza abbia accolto bene il mio arrivo mi responsabilizza. Io mi sento già integrato nel contesto. Indosso già questa maglia. Mi aspetto un grande miglioramento in questa stagione. É fondamentale portare entusiasmo. Cambierò qualcosa a livello tattico. Voglio una squadra brillante, viva, che voglia fare la partita. Ma credo che la Sampdoria abbia già tutto questo nel proprio DNA".
Spazio poi alla tattica: "Come sistema di gioco partiremo da un 4-3-3 che può essere modificato a seconda delle situazioni che si verificano. Voglio dare una forte identità alla squadra con i miei pensieri e le mie convinzioni. Se penso alla Sampdoria penso al grande pubblico e alla bellezza dello stadio, alla gradinata sud dove c’è grande entusiasmo che trasmettono alla squadra. Mi ricordo che quando allenavo il Sassuolo in una partita contro la Samp stavamo vincendo 2-0 poi perdemmo 3-2 perchè loro furono letteralmente trascinati dalla gradinata sud. Il fatto di sentire la gente dalla propria parte fino alla fine è molto importante sia per me come allenatore che per i calciatori"