In estate l’arrivo a titolo definitivo in Italia, dopo le due stagioni (cento presenze e un gol in Europa League) passate in Belgio maglia del Genk sulle spalle e il lungo corteggiamento della Sampdoria: poi i primi mesi passati a studiare l’ormai famosa ‘linea’ difensiva di Marco Giampaolo, in Coppa Italia ad inizio agosto l’esordio in blucerchiato, nella vittoria per 1-0 sulla Viterbese. Due settimane più tardi, la prima in campionato nel ko lontano dal Ferraris con l’Udinese. Poi le gare vissute dalla panchina, come sostituto naturale di quel Lorenzo Tonelli arrivato anche lui in estate però dal Napoli, prestazione dopo prestazione scavalcato nelle gerarchie dell’allenatore blucerchiato (17 a testa le presenze in questa stagione) fino a diventare una pedina fondamentale per la fase difensiva della Sampdoria.
Grazie a quelle prestazioni che ad Omar Colley sono valse, oltre che alla chiamata della Nazionale gambiana, anche il titolo (conquistato per la seconda volta) di miglior atleta del Gambia in un campionato straniero: “Sono onorato di essere stato nominato il miglior atleta straniero del Gambia - le parole e le emozioni affidate ad un post su Instagram del difensore classe ‘92, che poi continua con i ringraziamenti - Voglio ringraziare la Sjag, la mia famiglia, gli amici, il mio club e i miei tifosi in tutto il mondo per esserci sempre stati”. Foto del premio e certificato in bella vista, quelli ricevuti grazie alla continua crescita maglia del
Doria sulle spalle. Pronta a rivestire dopo il ko di Bologna, in vista delle ultime cinque gare della stagione. Quelle che a Colley potrebbero regalare anche una qualificazione in Europa.
