Da carneade, o quasi, a protagonista. Tutto in 90 minuti, anzi 48. Tanti sono bastati ad Alessandro Rossi, nato a Viterbo e cresciuto calcisticamente a Formello, per guadagnarsi la copertina nell'attacco dellaSalernitana questo pomeriggio contro il Bari: due centri, i primi nel calcio dei "grandi", per questo ventenne allevato nelle giovanili della Lazio, ma con un passato da cestista, "di talento" assicura chi lo conosce bene. Merito di una famiglia dalla lunga tradizione con la palla a spicchi tra le mani, da sua mamma che giocava in serie A fino a suo nonno Settimio, che ha vestito la casacca della Nazionale. Non a caso la dedica è per gli affetti più cari: "Le prime due reti tra i professionisti sono per la famiglia, mi sono sempre vicini". Poche parole, tanta emozione.
"Secondo gli addetti ai lavori poteva sfondare, ma ha prevalso il calcio" raccontavano di Rossi all'alba del suo cammino. Il basket, la culla. Il calcio, il presente: al centro dell'area. Con quel cognome alla Pablito, difficile immaginare il contrario. Movimenti, attitudini, tornate utili soprattutto quando si tratta di fronteggiare i difensori avversari: chiedere conferma a Gyomber, abbattuto a suon di spallate questo pomeriggio in occasione dell'1-1, firmato con un mancino dal limite che ha beffato Micai. "Una rete un po' al limite, perché il contatto c'è stato" ammette con il sorriso furbo della sua gioventù. Prima gioia in un pomeriggio completato dal raddoppio in voleè e dalla sostituzione salutata dalla standing ovation del suo pubblico. "Ero stanchissimo, avevo i crampi: ascoltare quegli applausi è stato emozionante" ammette con il sorriso in mixed zone.
Dalla rete a canestro alla rete da calcio il passo è stato breve. Lunga trafila con la Lazio, l'esordio in A sottto la guida di Simone Inzaghi (3 presenze e 43 minuti nella scorsa stagione) che lo stima. In estate, sotto la guida di Andrea Bonatti ("Mi è sempre vicino, mi ha spronato dall'inizio") il passaggio a Salerno, tappa che tocca tanti giovani biancocelesti del club presieduto da Claudio Lotito. Il presidente, che oggi in tribuna ha applaudito quel giovane che si è preso sulle spalle l'attacco di Bollini. Due reti, fruttate però un solo punto per la risposta di Galano, autore di una doppietta: "Abbiamo affrontato la squadra più tosta della B sin qui -racconta- spiace non aver colto la vittoria, ma la nostra consapevolezza è cresciuta". Consapevolezza, la stessa che il giovane Rossi ha nei suoi obiettivi. "Divertirmi e continuare a giocare. La Salernitana? Noi dobbiamo solo lavorare, puntiamo in alto". Per un ex cestista, difficile pensare il contrario.