Berlusconi-Galliani-Milan, storia di trent'anni di trionfi. Difficile voltare pagina, impossibile dimenticare per chi di questa bellissima storia ha fatto parte. Arrigo Sacchi ha vinto tutto con i rossoneri e ha vissuto forse il periodo più bello della presidenza Berlusconi, quello del Milan dei "tulipani", Gullit, Van Basten, Rijkaard, ma anche della "difesa di ferro", Tassotti, Baresi, Costacurta, Maldini.
"Faccio molta, molta fatica a pensare a un Milan senza Berlusconi e Galliani" - si legge nelle pagine de La Gazzetta Dello Sport - "Insieme hanno fatto qualcosa che rimarrà nella storia del calcio italiano e mondiale. Silvio è stato un rivoluzionario, ha cambiato costumi e idee del pallone, ha avuto il coraggio di fare scelte azzardate e di credere nei sogni, che è riuscito a realizzare. Direi che con lui abbiamo vissuto il Rinascimento del calcio. E’ stata decisiva la salute. E quindi non posso che essere d’accordo, visto che si tratta di qualcosa che va sopra tutto il resto per importanza. Ha fatto la cosa giusta. Eppure, che peccato non vederli più insieme, lui e Galliani... Loro due insieme sono stati in assoluto i dirigenti più bravi nella storia mondiale. Io davo a Galliani la lista dei miei desideri, e lui mi portava sempre il primo nome".
Consigli ai cinesi? "Il Milan ha bisogno di ritrovare la grandezza e che bisogna riempirlo con ambizione, orgoglio e passione, come facevamo noi. Poi gli direi che bisogna fare molta attenzione a scegliere gli uomini. E uso appositamente la parola uomini prima di calciatori: occorre stare attenti a scegliere. La base è avere giocatori che sentano amore e professionalità per il proprio lavoro. Quando ci fu la possibilità di prendere Ancelotti dicevano tutti, anche Berlusconi, che era una 'sola' perché aveva le ginocchia rotte. Io lo volli lo stesso. Questione di atteggiamento e comporta- mento. Chi non si comportava come si doveva, non lo volevamo. Prima gli uomini, poi i calciatori. Allenatore? Montella a me piace molto, spero che possa avere successo. Nel calcio si vince col protagonismo, non standosene rintanati nella propria metà campo per colpire di rimessa".
Costacurta, Maldini, Albertini, tre grandi ex che potrebbe rivestire un ruolo importante all'interno della nuova società rossonera: "E’ una figura assolutamente utile. Ma vado oltre con il ragionamento: più che per un legame con il passato, sarebbe un modo per avere le idee chiare sul futuro. Albertini è stato il mio vicepresidente federale quando ero responsabile delle giovanili azzurre, ha maturato un’esperienza dirigenziale ad altissimo livello. Maldini è diventato un uomo vero, non ha costruito la sua vita sull’opportunismo, basta pensare a come ha gestito la questione con gli ultrà, dimostrando ricchezza etica e morale. Certo, ha meno esperienza di Demetrio, ma ha una grande intelligenza, così come Costacurta. Billy ha costruito la sua carriera grazie alle capacità interpretative. Anche nel suo caso l’intelligenza è un fattore fondamentale. Io sono molto riconoscente a questi giocatori per la loro umanità e professionalità. E a questi nomi aggiungerei Galliani, che è una certezza".