"Da farci una serie su Netflix". Charles Maarek ha descritto così le ultime due settimane vissute dal Rouen, club di cui è presidente. Una miniserie di due episodi. Primo: 21 gennaio, sedicesimi di finale di Coppa di Francia contro il Tolosa campione in carica: vittoria 12-11 ai calci di rigore. Secondo: 8 febbraio, ottavi di finale. Arriva il Monaco. L'esito è sempre lo stesso: il Rouen passa ai calci di rigore e vola ai quarti. Il tutto militando nella Ligue National, la terza divisione del calcio francese. Mica male.
"Abbiamo vissuto un qualcosa di incredibile, siamo molto felici". Parole di Clement Bassin, capitano del Rouen, ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Di ruolo difensore centrale, ma dalle statistiche non si direbbe. In 7 partite di Coppa ha realizzato 5 gol, l'ultimo proprio contro il Monaco. Mattatore, anche se da buon capitano non si prende molti meriti: "È il lavoro di tutto il gruppo ad essere stato premiato".
Il Rouen dei miracoli: "Ecco il nostro segreto"
Il prossimo episodio è quello dei quarti di finale. Avversario del Rouen è il Valenciennes, ultimo in Ligue 2. Avversario alla portata rispetto ai precedenti: "Abbiamo preparato le gare con Tolosa e Monaco come se fosse campionato. - racconta Bassin - Ora testa alle prossime partite, poi avremo tempo di pensare al Valenciennes". La ricetta sarà sempre la stessa: "Giocare con tranquillità, senza pressione e avendo fiducia nei nostri mezzi. Non cambieremo i nostri principi di gioco. La finale allo Stade de France? Perchè no, ci siamo guadagnati il diritto di sognare".
L'eroe Aggoune: "Mi ispiro a Maignan"
Oltre a Clement Bassin, l'altro protagonista in casa Rouen è il portiere Leonard Aggoune, decisivo in entrambe le serie di rigori contro Tolosa e Monaco. "Ma non mi sento un eroe - racconta ai microfoni di gianlucadimarzio.com - Tutta la squadra e i tifosi ci hanno messo del loro, lo abbiamo fatto tutti insieme". In spogliatoio i compagni lo paragonano a Maignan. Un po' per scherzo, un po' per il suo passato da compagno di squadra del portiere del Milan: "Ero con lui nel settore giovanile del PSG. È un esempio per me, mi piace molto come gioca". Contro il Monaco, Aggoune ha parato i rigori a Balogun e Akliouche: "Non ho chissà quali segreti. Cerco di destabilizzare un po' l'avversario e poi scelgo un lato dove tuffarmi. A fine partita abbiamo festeggiato insieme con i tifosi, poi il giorno dopo sono stato in famiglia". E ora? "Step by step". Mentalità, ma senza paura di sognare in grande.