Un gol segnato contro la Colombia, alla seconda presenza in nazionale maggiore e adesso la Copa América. “Quando mi ha chiamato Walter Samuel, l’ex interista che collabora col c.t. Scaloni, mi è sembrato di sognare. Ma un sogno ancora più grande sarà giocare con Messi. E, chissà, passargli la palla buona”. Così Cristian Romero a Sportweek.
"Gasperini ti migliora sotto ogni aspetto"
Il difensore argentino è reduce da 3 gol in 42 presenze totali alla prima stagione con la maglia dell’Atalanta ed è stato eletto miglior difensore della Serie A: “Al Genoa dirò sempre grazie perché mi ha portato in Italia e mi ha dato fiducia, ma lì ho giocato per non retrocedere e ho cambiato sei allenatori in due anni: così diventa difficile crescere. Gasperini, se lo ascolti e ti alleni bene, ti sta dietro passo dopo passo e ti fa migliorare sotto ogni aspetto. Prima di conoscere lui ero tatticamente un disastro, non capivo niente. Oggi mi sento più maturo, più in fiducia, tanto che in campo mi permetto pure qualche consiglio ai compagni. E quest’anno sono diminuiti i “gialli” presi”.
"Sapevo di non essere ancora pronto per la Juve"
El Cuti ritorna anche sul passaggio dal Genoa alla Juventus: “Quando mi lasciarono al Genoa sapevo di non essere ancora pronto per giocare con loro: dovevo accumulare altra esperienza, altre partite in Serie A. L’estate scorsa la Juve ha cambiato allenatore e ho capito che sarebbe stato difficile restare: ci speravo, ma c’erano tanti difensori centrali, gente con un grande nome: Bonucci,Chiellini, De Ligt… Ho chiamato Ciro Palermo, il mio agente, e gli ho detto, più o meno: “Qui non c’è spazio per me,cerchiamo un’opzione da qualche altra parte, non voglio stare fermo e perdere un anno”. A me non serve giocare cinque o sei partite a stagione. Sono giovane,per crescere ho bisogno di giocare. La Juve è la Juve, ma non voglio rimanere in panchina”.
L’Atalanta ha il diritto di riscatto dalla Juventus e il difensore sarebbe felice di essere acquistato dai nerazzurri: “Certo. Aspetto che il presidente Percassi mi dica: “Romero, sei nostro”. Spero che arrivi presto questa bella notizia”.