Il suo è uno dei talenti più promettenti del calcio italiano, di quelli che servono al movimento per rilanciarsi dopo le delusioni dell’ultimo anno. Nicolò Zaniolo è in crescita e sta collezionando momenti importanti, come gli esordi con la Nazionale e la Roma. Impegnato con l’Under 21, ha parlato così al termine di Italia-Tunisia ai microfoni di gianlucadimarzio.com: “È un grandissimo onore aver ricevuto la chiamata con l’U21. Nella prima partita con il Belgio ho giocato mezz’ora e abbiamo perso, peccato. Oggi, invece, abbiamo fatto una buona partita e penso che ci siamo meritati la vittoria”.
Una carriera un po’ al contrario, quella del centrocampista, che ha esordito prima con la Nazionale e poi in Champions League con la Roma a Madrid: “Io cerco di farmi trovare pronto quando il mister mi chiama. Durante gli allenamenti dimostrerò che hanno fatto bene a mettermi in campo. All’inizio è stata una cosa incredibile perché non me lo aspettavo neanche io. Poi dopo quando entri in campo ti passa tutto, ti concentri sulla partita e pensi solo a giocare. Mentre giocavo col Real, pensavo ‘faccio quello che so fare’ perché giocare contro questi campioni è solo un onore, bisogna imparare da loro giocando contro”.
Il suo ruolo centrale, nel futuro delle selezioni italiane, sembra già scritto: “Eppure seppi della convocazione in televisione. Adesso penso solo ad allenarmi e a fare bene. Poi se arriva una nuova occasione ben venga”. Nicolò può contare sui preziosi consigli di papà Igor, ex calciatore. “Mi dice di tenere i piedi per terra perché ora viene il bello, bisogna lavorare e non fermarsi” ha spiegato il giocatore.
Con un allenatore pronto a valorizzare i giovani come Eusebio Di Francesco, Roma potrebbe essere il contesto giusto per emergere. “È un onore giocare in una squadra e in una città così importante. Sono onorato. Mi alleno giorno dopo giorno e cerco di dare il massimo e speriamo di avere più spazio più in là e anche adesso” ha proseguito Zaniolo. Come tanti nel suo caso, potrebbe essere girato in prestito a gennaio per garantirgli un impiego maggiore altrove: “Penso alle partite che ci sono, a giocare, a migliorare e basta”.
Le sue qualità gli permettono di poter ricoprire diversi ruoli del centrocampo, dal trequartista alla mezzala: “Posso fare tutti e due. Se il mister mi dice di fare il terzino destro lo faccio perché la mia passione è giocare a calcio e non ci sono ruoli, alla fine in campo ci vai e giochi come sai fare. Mi ha detto di mettermi a piena disposizione come fanno tutti e lo farò”.