"Vi auguro il meglio. Lascio una Roma migliore". Il 4 febbraio Tiago Pinto salutava con queste parole il club giallorosso, abbandonando il suo ruolo da general manager. A poco più di un mese di distanza, Pinto è tornato a parlare della sua esperienza alla Roma in un'intervista esclusiva a Sky Sport. "Non ho rimpianti, sono contento di vedere quello che sta facendo la squadra", ha dichiarato.
Roma, Pinto: "Non ho rimpianti, sono contento di vedere quello che sta facendo la squadra"
A gennaio la decisione di lasciare la Roma al termine della sessione invernale di calciomercato. Poi il saluto ai tifosi. Così, nell'intervista ai microfoni di Sky Sport, Tiago Pinto ha parlato del suo presente. "Adesso sto cercando di riposarmi un po' dopo questi tre anni, sto cercando un po' di tranquillità e pace. Quando arriveranno le prossime sfide dovrò essere preparato e carico. Per far bene il mio lavoro devo sentire affinità e allineamento, motivazioni e carica. Non lavoro senza queste emozioni e passioni. Tre anni a Roma ti portano a un determinato livello di stanchezza, in questo momento la Roma meritava una persona come il Tiago Pinto dei primi anni. Non ho rimpianti, sono contento di vedere quello che sta facendo la squadra".
"Adesso sono tutti convinti che la Roma abbia valore e una buona rosa"
L'ex general manager giallorosso ha voluto parlare dei risultati che sta ottenendo la squadra sul campo. La Roma di Daniele De Rossi infatti ha conquistato i quarti di finale di Europa League riuscendo anche a raggiungere il quinto posto in Serie A a quota cinquantuno punti. "Con questi risultati e il turnover della squadra, adesso sono tutti convinti che la Roma abbia valore e una buona rosa con buoni giocatori. Non vorrei, però, sfruttare questo momento positivo per dire che ho fatto tutto bene. Non è così, serve equilibrio e le valutazioni sui giocatori vanno fatte a medio termine".
Pinto: "Voglio essere ricordato come un direttore che ci ha sempre messo la faccia. Alla Roma ho trovato una famiglia"
Pinto ha poi aggiunto: "Dai tifosi vorrei essere ricordato come un direttore che ci ha messo sempre la faccia, si è preso la responsabilità e ha detto la verità. La cosa più importante è il rapporto con le persone con cui ho lavorato, alla Roma ho trovato una famiglia".
