Kevin Strootman e la squalifica, "leitmotiv" della settimana giallorossa. Prima due giornate per l'episodio che ha visto protagonista l'olandese con Cataldi durante il derby, poi la cancellazione della squalifica. "Quando mi è arrivata la notizia sono rimasto sorpreso" - dichiara il centrocampista olandese nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport - "Pensate che stavo dormendo e a un certo punto è arrivato il messaggio sulla nostra chat di squadra, con tutti che commentavano: “È incredibile”. Detto questo, non dovevo buttare l’acqua a Cataldi. È stata una cosa non sportiva. Certo, lui faceva delle cose, ma è comunque colpa mia. Però non sarebbe stato giusto squalificarmi per simulazione".
Spalletti porta come esempio per tutti l'espressione del volto di Strootman, perché? "Guardate tutte le mie foto quando gioco: non ne esiste una in cui rido. Sono sempre cupo, teso , la mia espressione naturale. Penso sempre a vincere. Nello spogliatoio mi chiedono: 'Ma sei sempre arrabbiato?' E io invece magari sono tranquillo. Questo non significa che ci sia differenza tra me ed Edin, lui vuole vincere come me". Sul caso Rüdiger-Lulic: "Dopo aver sentito quelle parole Toni non era triste, solo sorpreso. Se Lulic pensa davvero quelle cose mi dispiace per lui. Se due anni fa Rüdiger vendeva calzini e ora gioca così nella Roma, vincendo anche il derby in questo modo, vuol dire che ha lavorato bene".
Il Calendario dice Milan-Roma: "Gli toglierei Suso e Bonaventura, Bacca se gioca. Anche Locatelli che è molto cresciuto rispetto all’anno scorso. Però loro sono forti come squadra e lo dimostra il fatto che riescono a vincere anche se non giocano bene. Dobbiamo stare attenti, abbiamo un’occasione importante: senza i tre punti, la vittoria nel derby sarebbe inutile. Chi toglierei alla Juventus? Tutti i 23 giocatori. Ne hanno due per ruolo fortissimi. Da quando sono in Italia restano il punto di riferimento. Se pensiamo che hanno comprato anche Pjanic e Higuain".
Mai alla Juventus? Non è più un "no" secco: "Quando me lo chiesero, ero appena rientrato e avrei detto no a tutto, ma di sicuro confermo che sarebbe quasi impossibile. Quando ero piccolo pensavo che mi sarebbe piaciuto giocare in Premier per l’ambiente, gli stadi pieni. Comunque, non puoi sapere cosa succede nel futuro, l’ho scoperto sulla mia pelle. Ma qui mi trovo bene e vorrei vincere qualcosa. Rinnovo? Stiamo lavorando e io sono ottimista. Nel 2013 Garcia e Sabatini mi hanno convinto a venire perché c’era da ricostruire. L’abbiamo fatto: manca l’ultimo gradino".
Podio di Champions e serie A: "Va bene, ma non in ordine di arrivo se no su twitter si arrabbiano. In A dico Roma, Juve e Napoli; in Europa, Real Madrid, Bayern e Barcellona". No, mai. A chi era in panchina arrivarono anche sputi. Sembrava una guerra. Comunque, se non mettono le mani addosso e non sputano, so che anche questo è calcio. Suonare il violino all'arbitro come Garcia? Meglio che non risponda, non posso prendere un’altra squalifica...".