Una vita di lunghi viaggi dalle industrie di calcare dell’entroterra brasiliano passando per il ricco sud prima di arrivare in Italia. Gli sono stati concessi 6 minuti di gioco, il minimo indispensabile per avverare il sogno di giocare in un grande campionato europeo come la Serie A in quel Sassuolo-Milan che non dimenticherà facilmente.
Rogério Oliveira da Silva, ormai semplicemente Rogério, a 19 anni ha esordito in Serie A con la maglia neroverde ma alle spalle ha una storia ricca di grandi spostamenti e scomodi inconvenienti.
È cresciuto nel settore giovanile dell’Internacional de Porto Alegre, la squadra che ha lanciato Falcão, Dunga e Pato e con cui ha giocato spesso sotto età. È una delle promesse del calcio brasiliano e di ruolo fa il terzino sinistro come i suoi idoli Marcelo, Filipe Luís e Alex Sandro che un giorno spera di sostituire in nazionale.
Rogério è nato a Nobres, cittadina dello Stato del Mato Grosso soprannominata “la città del calcare” per le tante strutture presenti specializzate nell’estrazione di calcare, a più di 2.000 km di distanza da Porto Alegre. E nella capitale del Rio Grande do Sul ci è arrivato a 14 anni per giocare all’Internacional nel 2012 ma non senza difficoltà.
Inizialmente infatti non ha superato il provino ed è stato scartato anche dagli storici rivali del Grêmio, ma dopo altri tre test viene finalmente tesserato dall’Inter. La sua storia con la maglia vermelha oltre a essere iniziata male con il provino fallito, non è proseguita meglio per colpa di un infortunio a un menisco che gli ha impedito di partecipare alla Copinha São Paulo, l’importante manifestazione giovanile che ha messo in luce le principali stelle del calcio brasiliano tra cui Neymar, Kaká e Cafu. Con l’Internacional inoltre non è mai riuscito a esordire in prima squadra restando fermo alle sue esperienze con la squadra Sub 20.
Successivamente la svolta della sua carriera: la Juve ha scoperto il suo talento al Mondiale Sub 17 del 2015 e lo ha acquistato nel gennaio 2016 strappandolo alla concorrenza di Psg e Manchester City. Lo ha girato inizialmente al Sassuolo per la mancanza di un posto da extracomunitario, poi lo ha portato a Vinovo in Primavera agli ordini di un ex terzino sinistro con una discreta esperienza internazionale come Fabio Grosso.
E dal Campione del Mondo 2006 ha imparato tanto sul suo ruolo, soprattutto nella cura della fase difensiva. Quest’anno si è messo in luce sia al torneo di Viareggio con la maglia bianconera, sia al Sudamericano Sub 20 in Ecuador con quella della Seleção, dove nonostante la mancata qualificazione al Mondiale di categoria è risultato uno dei giocatori con il rendimento più regolare alternandosi a un altro prospetto molto interessante come Guilherme Arana del Corinthians.
Nell’ultima sessione di calciomercato è tornato al Sassuolo, questa volta in prima squadra, e qualche giorno fa ha esordito in Serie A con la maglia neroverde negli ultimi minuti contro il Milan. La partita è stata persa ma difficilmente Rogério dimenticherà quel giorno.
di Mattia Zupo - Tre3Uno3