Da un talento all’altro, i record sembrano essere una abitudine in casa Rodman. Prima Dennis, l’indimenticato cestista NBA, oggi invece Trinity, la ventenne giovane promessa del calcio statunitense che si è trasformata nella calciatrice più pagata negli Stati Uniti.
La figlia d’arte di papà “Verme” (questo il soprannome di Dennis ai tempi del parquet) con l’ultimo rinnovo di contratto ha superato in questa speciale classifica degli ingaggi anche due monumenti dello sport a stelle e strisce come Alex Morgan e Megan Rapinoe che hanno fatto da apripista nel movimento negli ultimi anni. Le Washington Spirit, che un anno fa avevano scelto al Draft proprio la giovane Rodman pagherà uno stipendio base di $ 281.000 all’anno per un totale di 1,1 milioni di dollari in quattro anno (le colleghe Morgan e Rapinoe percepiscono circa $ 250.000 all’anno).
Rodman da record: il calcio femminile americano e il primo contratto collettivo
Un rapporto, quello tra Dennis e Trinity, sempre molto complicato, ma lo sport ha saputo riavvicinare padre e figlia. “Mio padre si è presentato a una mia partita. Non sempre è stato parte della mia vita, alcune volte non ci parliamo per mesi, vivere sotto i riflettori non è facile” - aveva scritto sui social una giovane Trinity qualche mese fa - “Ma alla fine è umano, come lo sono anche io. Migliorerò e spero di farlo con lui”.
Da sempre al centro delle cronache americane, Dennis Rodman è uno degli sportivi statunitensi più controversi della storia: conosciuto ai più per la canotta numero 91 dei Chicago Bulls con cui ha saputo vincere tre titoli NBA, Rodman è stato lo scudiero del duo Jordan-Pippen dopo aver vissuto da “bad boy” a Detroit negli anni precedenti (con altri due titoli). Il rinnovo contrattuale della figlia Trinity sembra essere un nuovo capitolo nella storia della NWSL (National Woman Soccer League): alle soglie della nona stagione regolamentare nella sua storia, la lega calcistica femminile americana ha finalmente varato il primo contratto collettivo per le atlete, che erano pronte per lo sciopero. Il contratto garantisce alle giocatrici indispensabili sicurezze e diritti: l’aumento dello stipendio minimo del 60%, la free agency dal 2023, un congedo stipendiato non solo per il periodo di maternità delle giocatrici che affrontano la gravidanza ma anche per le neo-mamme e per le atlete alle prese con l’adozione.