Al Westerlo Bryan Reynolds ha trovato l’ambiente ideale per mettere in mostra le sue qualità. Per lui due anni fa la Roma ha investito 7 milioni di euro, ma in giallorosso il terzino statunitense non è riuscito a esprimere il suo potenziale. Così è arrivata la decisione di cederlo in prestito al club belga e al Westerlo Reynolds si sta rilanciando. Il ventunenne texano si preso una maglia da titolare, ha finora giocato tredici partite, realizzato un gol e offerto tre assist.
Reynolds, è l'ora di godersi il momento
Non resta che godersi il momento: “Sono davvero contento di questa prima parte di stagione, sto giocando e questo è importante per la mia crescita e per la mia carriera. Da quando sono arrivato tutti i compagni mi hanno trattato bene e con rispetto. C'è affiatamento nello spogliatoio e questo mi piace, Westerlo è veramente un bel posto dove stare” ha racconta Reynolds in un’intervista a ‘Il Tempo’.
Reynolds: "Quando giochi per la Roma c'è molta pressione"
Meno responsabilità, più possibilità di dimostrare il suo valore: “La grande differenza con l’Italia è la maglia che indossi. Giocando per la Roma, che è un grande club, c'è molta pressione. Giochi all’Olimpico, fai un errore e tutti ti fischiano. Può essere difficile restare concentrati. Poi c’è la barriera linguistica. Qui tutti parlano inglese, in Italia no. E quindi per integrarti al meglio devi imparare l’italiano in fretta. Quando sono arrivato avevo solo 19 anni e probabilmente non ero ancora pronto”.
Reynolds: "Mourinho si aspettava di più da me, è stato bello lavorare con lui"
Reynolds ha anche parlato del suo rapporto con Mourinho: "Né cattivo ma neanche fantastico. Non sono un calciatore che fa casino se non gioca. In allenamento quando facevo qualcosa di buono mi motivava e se sbagliavo mi riprendeva. In generale credo si aspettasse di più da me. È stato bello lavorare sotto la sua guida. So che dalla Roma mi guardano, sento grande attenzione attorno a me. Tutti mi incoraggiano a continuare così”.
Reynolds, il mercato e il sogno Mondiale
Il futuro è già presente: “So che il direttore e il mio agente stanno parlando e che ci sono interessamenti da tre o quattro club. La Nazionale? Purtroppo siamo stati eliminati, ma partecipare ad un Mondiale è sempre stato il mio sogno. L’obiettivo è giocarlo nel 2026”.