Una gara di calcio è disputata da due squadre, ciascuna composta da non più di undici calciatori, uno dei quali giocherà da portiere. Il numero di “undici” è stato fissato nel lontano 1877, ma con il passare degli anni sono state introdotte delle “novità” allo scopo di consentire alle squadre di poter competere sempre ad armi pari e nel rispetto dello spirito del gioco. Certamente il professionismo e le continue sollecitazioni a cui sono sottoposti i giocatori, richiedono prestazioni fisiche sempre più dispendiose perché gli infortuni sono aumentati esponenzialmente. Questo ha spinto l’IFAB a intervenire con delle decisioni ormai non più rinviabili per evitare che, a seguito di un infortunio, una squadra fosse costretta a giocare praticamente con un uomo in meno. Negli anni sessanta molto spesso le cronache riportavano che, “a seguito d’infortunio”, un calciatore ormai inutilizzato andava a giocare all’ala destra, quando non era costretto addirittura ad abbandonare il terreno di gioco e la sua squadra terminava la partita in dieci. Tutti ricordano l’Italia nei mondiali inglesi del 1966, dopo l’infortunio di Giacomo Bulgarelli, relegato al ruolo di ala senza uscire dal terreno di gioco (allora non c’ erano sostituzioni), che probabilmente costò la sconfitta contro la Corea del Nord.
Proprio in quegli anni avviene la svolta più importante e nel 1965 si codifica la sostituzione del portiere infortunato. Nel 1967 la sostituzione di un calciatore infortunato. Nel 1968 la sostituzione di un calciatore, per scelta tecnica, oltre il portiere. Nel 1973 tre calciatori di riserva possono sedere in panchina. Nel 1980 è consentita la sostituzione di due calciatori senza distinzione di ruoli e 5 calciatori di riserva possono prendere posto in panchina. Nel 1994 sono consentiti tre cambi, con uno di questi ancora riservato al portiere (limite abolito l’anno successivo). Nel 1996 sono ammessi 7 calciatori di riserva possono prendere posto in panchina. Dal 2012 sono ammessi 12 calciatori di riserva in panchina.
Attualmente nei campionati o tornei che sono organizzati in Italia dalle varie leghe calcistiche, non esiste uniformità circa il numero dei calciatori, titolari e di riserva, da inserire nell’elenco da presentare all’arbitro prima dell’inizio della gara. Per le competizioni ufficiali organizzate dalla Lega Nazionale Professionisti di Serie A, fermo restando il numero di 11 per i cosiddetti titolari, possono essere indicati un massimo di dodici calciatori di riserva tra i quali possono essere scelti gli eventuali sostituti. Per le competizioni ufficiali organizzate dalla Lega Nazionale Professionisti di Serie B, fermo restando il numero di 11 per i cosiddetti titolari, nell’elenco che è consegnato all’arbitro prima dell’inizio della gara, possono essere indicati un massimo di nove calciatori di riserva tra i quali possono essere scelti gli eventuali sostituti.
La Federazione ha stabilito anche che una gara non può essere iniziata o proseguita nel caso in cui una squadra si trovi per qualsiasi motivo ad avere meno di sette calciatori partecipanti al gioco così come se una squadra, per motivi logistici o per altra causa, inizia una gara con meno di undici calciatori solamente i calciatori che figurano nell’elenco iniziale potranno integrare la squadra al loro arrivo.
I calciatori di riserva non possono sostituire i calciatori espulsi dal campo; i calciatori di riserva, finché non prendono parte al gioco, devono sostare sulla panchina riservata alla propria Società e sono soggetti alla disciplina delle persone ammesse in campo; le stesse prescrizioni valgono per i calciatori sostituiti e per i calciatori non utilizzati, i quali non sono tenuti ad abbandonare il recinto di gioco al momento delle sostituzioni.